Il questore promuove gli alunni: 10 in legalità

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"Non siete i cittadini di domani, ma siete già i cittadini attivi di oggi. Avete dimostrato uno spirito critico e un senso civico che vi fa onore".

Così il questore Marco Odorisio si è congratulato con i bambini della scuola Omero (istituto Koiné) che a fronte di un atto vandalico compiuto ai danni della palestra della loro scuola, il 29 gennaio scorso hanno scritto una lettera aperta ai vandali, ai cittadini, al sindaco e al questore, che ha avuto il desiderio di incontrarli. I malviventi avevano divelto banchi, buttato per terra canestri, sporcato ovunque con l’estintore, distrutto palle, cerchi e materassini.

E i bambini si sono rivolti agli adulti chiedendo forte e chiaro "perché".

"Si tratta di giovani che hanno il gusto di manifestare la loro rabbia e il loro vuoto di valori e di idee con la violenza – ha detto il questore – Chi ha fatto questo ha dimostrato di non avere né senso civico, né senso della legalità". Odorisio ha poi raccomandato ai bambini di mantenere sempre il confronto aperto con i loro genitori, fatto di dialogo, di rispetto, di apprendimento e messa in pratica delle regole, a partire dai gesti della vita quotidiana. Il questore ha poi accennato alla sua storia a partire dall’accademia di Polizia fino alla guida della Questura di Monza. "Noi, lo scorso anno abbiamo partecipato ad un progetto sulla legalità e abbiamo anche vinto un concorso – ricordano i bambini – e abbiamo capito bene che dobbiamo avere cure delle cose di tutti, che legalità è rispetto. Per noi la scuola è importante e bisogna averne cura. La scuola è un ambiente pubblico. Il danno è un costo. Per colpa di chi ha fatto questo, noi non abbiamo più gli attrezzi per giocare in palestra. Il danno subito non è solo nostro che frequentiamo la scuola, ma della comunità. Noi – hanno scritto i bambini rivolgendosi ai vandali – tutto questo lo sappiamo bene e voi non avete ascoltato quello che vi è stato detto in classe? Che cosa avete fatto a scuola? I bambini e le bambine della scuola Omero chiedono a queste persone di riflettere sulla cattiva azione che hanno compiuto e sui danni che hanno arrecato".

Come spiegano le insegnanti, questo atto di vandalismo ha turbato particolarmente i bambini, che si sono sentiti violati in uno spazio della vita quotidiana. In realtà sono frequenti e ravvicinati gli atti vandalici ai danni della scuola, una volta per mettere fuori uso l’ascensore, un’altra per rubare i computer.

Cristina Bertolini