
Il patto anti-violenza Questura e Comune scendono in campo per la prevenzione
di Stefania Totaro
Da un lato spazi di ascolto imposti alle persone ammonite per atti persecutori, violenza domestica e cyberbullismo. Dall’altro uno sportello di aiuto alle vittime. Un doppio progetto contro gli abusi, alle donne ma non solo, messo in campo da Polizia di Stato, Comune e Centro Italiano per la Promozione della Mediazione. Il questore Marco Odorisio, il sindaco Paolo Pilotto e il presidente del Cipm Paolo Giulini hanno firmato un protocollo per la presa in carico degli autori di questi odiosi reati.
Il Comune mette a disposizione di criminologi e psicologi del Cipm spazi all’interno del centro civico cittadino San Carlo-San Giuseppe in via Silva per periodici incontri con le persone a cui la Divisione anticrimine della Questura notifica la misura di prevenzione dell’ammonimento e a cui viene formalmente ingiunto di seguire un percorso sulla consapevolezza del disvalore sociale dei loro comportamenti. "La violenza domestica miete più vittime della mafia e per questo è stata già individuata la procedura del Codice Rosso per intervenire in tempi rapidi – spiega il questore di Monza e della Brianza Marco Odorisio – La percentuale degli ammoniti che ha aderito al trattamento e che, successivamente, è stata denunciata per maltrattamenti in famiglia o atti persecutori è scesa nel tempo: se nel 2020 i soggetti denunciati per atti persecutori, dopo essere stati ammoniti, erano il 20% di tutti quelli a cui era stata irrogata la misura di prevenzione, nel 2022 la percentuale è scesa al 9%; stesso andamento per le persone ammonite per violenza domestica. Nelle questure dove sono attivi accordi di collaborazione, le percentuali di recidiva scendono, nel 2022, al 7%". L’accordo sottoscritto a Monza - oltre che agli autori - guarda però anche alle vittime. Già dai mesi di gennaio e febbraio scorsi, educatori, mediatori e assistenti sociali esperti nell’ascolto delle vittime vulnerabili aderenti al progetto “Un futuro in Comune, per essere affianco di chi è vittima“ dello sportello Giustizia riparativa e ufficio Vittime del Comune e i partner di progetto Coop Dike e A&I di Milano hanno affiancato operatori dell’ufficio Denunce della Questura nell’accoglienza dei numerosi cittadini che quotidianamente affollano gli uffici di via Montevecchia. "L’affiancamento rientra nella prima fase di questo progetto pionieristico – prosegue Marco Odorisio – che prende le mosse dalla necessità di sperimentare presidi alle vittime di reato, anche solo il furto di una borsa, nei luoghi in cui si manifestano più abitualmente i loro bisogni". Nella fase iniziale si stanno valutando le necessità degli utenti che si rivolgono all’ufficio Denunce, orientandoli con colloqui mirati sugli sportelli comunali competenti per le singole esigenze ed i servizi di ascolto presenti sul territorio. Nella seconda fase, si valuterà l’opportunità di dare vita ad un presidio stabile in Questura dove, parallelamente agli atti di denunciaquerela gestiti esclusivamente dal personale della Polizia di Stato, i funzionari comunali ed i mediatori accoglieranno le vittime, fornendo loro prime ndicazioni sulle possibilità offerte dal sistema per la consulenza legale ed il sostegno psicologico, in costante raccordo con la Rete Antiviolenza Artemide.