GUALFRIDO GALIMBERTI
Cronaca

Il parroco striglia i politici: "Uscite dai fortini e fate il bene"

Don Mauro Barlassina ha approfittato della messa in occasione del “Te Deum“ per parlare della città "Non è più tempo di interessi egoistici ma di progetti che possano essere condivisi da tutte le parti".

Don Mauro Barlassina, parroco di Desio, ha riservato parole dure alla classe politica di Desio in occasione della messa per il “Te Deum“ di fine anno

Don Mauro Barlassina, parroco di Desio, ha riservato parole dure alla classe politica di Desio in occasione della messa per il “Te Deum“ di fine anno

"Non è più tempo che la città paghi per la conflittualità tra le forze politiche, vuote di visione e di progettualità, incapaci di dare futuro e prospettiva, perché troppo impegnate a ‘guardarsi addosso’ e a difendere i propri fortini". È la strigliata che il parroco don Mauro Barlassina ha riservato ai politici desiani martedì sera, in occasione del Te Deum, momento di preghiera, ringraziamento e riflessione per l’anno concluso. Don Mauro non è una persona che urla. Modi garbati e profondità di pensiero lo contraddistinguono.

Davanti ai politici, presente il sindaco Simone Gargiulo con alcuni esponenti della Giunta ma anche della minoranza, ha però sentito la necessità di richiamare tutti al loro dovere. Un discorso non schierato, nemmeno contro il sindaco, bensì esortazione ad agire secondo il bene comune. I passaggi forti non sono mancati: "Non è più tempo di interessi parziali - ha dichiarato -, non è più tempo di fare spazio a chi ha magari ancora interessi illegali: queste persone devono essere amate, ma non seguite. È tempo di idee e progetti che possano essere condivisi da tutte le parti politiche: occorre avviare un percorso virtuoso, tra persone che sappiano sporcarsi le mani, che sappiano lasciarsi coinvolgere e che offrano prospettiva".

"Non è stato un giudizio nei confronti della classe politica - commenta il sacerdote -. L’intento era quello di spronare tutti a ripensarsi come città. I segni di speranza qui non mancano, ma tutta questa ricchezza rischia di perdere luminosità per dinamiche di affaticamento". I segni di speranza sono stati individuati nelle persone che si impegnano nel volontariato, nelle scuole e negli oratori. Sono i commercianti "tenaci nel sostenere le attività nonostante la spietata concorrenza soprattutto dei centri commerciali e la burocrazia sempre più gravosa". Gli operatori sanitari, ma anche i semplici cittadini che si impegnano per la collettività, così come i dipendenti pubblici "che intendono il loro lavoro come servizio al bene comune".

Per i politici, invece, un richiamo a esercitare il loro ruolo con una visione di insieme. "Non possiamo permetterci di lasciare a un destino di abbandono la bella città di Desio - ha affermato don Mauro -, la città del lavoro e dell’intraprendenza, la città della cura e della prossimità, la città dell’accoglienza e dell’integrazione culturale e religiosa, la città dell’educazione pensata e realizzata, una città pronta ad accogliere e dare spazio di espressione a tutte le generazioni, attraente per i giovani e vivibile per gli anziani".

"La città è ricca dal punto di vista umano - commenta a distanza di giorni dalla strigliata - e ha ancora tante potenzialità. Ripartiamo dalla storia di Desio, fatta di imprenditoria, di cura delle persone. Anche i politici siano al servizio dello sviluppo e del rilancio della città".