MICHAEL CUOMO
Cronaca

Il Monza deve aggiustare la mira

Le statistiche tanto amate da Brocchi dicono che i biancorossi, fortissimi in difesa, faticano a fare gol

di Michael Cuomo

Cristian Brocchi è uno di quei tecnici amanti delle statistiche. Uno di quelli che al novantesimo sa già fotografarti in numeri il match appena concluso. E che su quegli stessi numeri, tra le altre cose, prepara nel dettaglio il lavoro in vista dell’impegno successivo del suo Monza. Le avrà viste, Brocchi, le statistiche dell’ultima partita contro la Reggina. Un match che ha consegnato ai brianzoli la palma momentanea di miglior difesa del campionato con soli cinque gol incassati. Un dato significativo, importante, frutto di una retroguardia consolidata, impregnata di esperienza e condita di un talento giovane e cristallino pronto all’uso. Ma se nel calcio si sa, è importantissimo non prendere gol, d’altro canto c’è che i gol devi pur farli per portare a casa punti.

E quello che manca, oggi, alla squadra di Brocchi, è proprio questo: il gol. Le otto realizzazioni formano un dato inequivocabile, una media perfetta che lascia spazio a un’unica interpretazione: un gol a partita, significa che il margine di errore nei novanta minuti, per il Monza, deve essere pari allo zero. Perché altrimenti ribaltare diventa molto complicato. Lo scout della partita di sabato dice che il Monza è andato alla conclusione ben ventuno volte. Solo cinque, di queste, hanno centrato la porta difesa da Plizzari, ben undici, invece, quelle ribattute prima che arrivassero dalle parti del portiere. Costruisce, la squadra: comincia a girare e a trovarsi, ma quando arriva agli ultimi sedici metri è lì che si complica la vita incartandosi da sola. Proprio per questo, in settimana, il tecnico lavora molto per affinare la tattica e soprattutto le soluzioni offensive che trovano spesso spazio nel programma di lavoro che il club rende noto quotidianamente. E seppur i gol non è importante chi li fa ma quanti ne fai, a oggi, dopo otto partite giocate, Brocchi può certamente godersi l’esplosione di Dany Mota, arrivato dalla Juve neanche un anno fa, partito indietro nelle gerarchie e capace, a suon di gol e grandi giocate, di ritagliarsi uno spazio fondamentale nello scacchiere. In lui il tecnico ha trovato quella fantasia e quella spensieratezza negli ultimi metri che mancava a questa squadra per sbloccarsi.

Uno solo, però, non basta e già la partita contro il Vicenza di domani servirà per concretizzare la grande, e piacevole, mole di gioco prodotta dalla squadra. I Lanerossi, reduci dal pareggio di Empoli, hanno vinto una sola volta in questo campionato e sono nella cerchia ristretta delle squadre in doppia cifra alla casella dei gol subiti. E per ridurre al minimo lo sforzo bisogna sfruttare al meglio quel che ti capita. E che ti crei. Il Monza, questo, lo può fare.