È già conosciuta da molti nel momento in cui ci si siede a tavola. La Rovagnati, però, è stata premiata come eccellenza anche dagli addetti ai lavori, in occasione del premio “L’Imprenditore dell’Anno“. Un riconoscimento assegnato "per l’approccio proattivo volto ad anticipare e abbracciare i cambiamenti del mercato e la crescita sostenibile, innovando i processi produttivi e perseguendo una strategia di internazionalizzazione, mantenendosi fedeli alla qualità e ai valori tradizionali dell’azienda". Un’azienda che non è stata capace di diventare “solo“ grande e di farsi conoscere ovunque, insomma, ma che svolge la sua attività tenendo punti di riferimento essenziali quali l’innovazione e la sostenibilità. "Siamo anche orgogliosamente brianzoli – afferma Gabriele Rusconi, director & board member di Rovagnati –. Anzi, ci sentiamo proprio biassonesi, così come crediamo che i biassonesi ci sentano a tutti gli effetti parte importante del loro territorio. Abbiamo certamente un profilo internazionale, visto che siamo presenti in diversi Paesi, ma per noi la qualità dev’essere garantita. Oltretutto siamo in quella che è considerata la terra del fare: però bisogna fare anche bene. Per qualità preciso che non mi riferisco al gusto: per noi i prodotti devono essere ovviamente buoni, ma anche sani e giusti". Sull’innovazione dell’azienda non ci sono dubbi: Rovagnati in Europa è l’unica azienda che produce prodotti cotti senza il benché minimo utilizzo di conservanti. "Si fa fatica quando si vuole innovare – commenta Rusconi –, ma i risultati arrivano. Siamo fieri di essere arrivati a questo risultato. Crediamo sia importante dedicare attenzione a tutto ciò che riguarda il processo produttivo e al risultato finale che entra nelle case. Non ci curiamo soltanto del prodotto. Quando si parla di sostenibilità, devo dire che siamo in prima fila. Grazie a investimenti fatti negli anni siamo in grado di produrre in autonomia l’80% dell’energia che impieghiamo nei nostri stabilimenti. Nel 2022 quando c’è stata la crisi energetica, non abbiamo sofferto grazie all’autosufficienza. E c’è dell’altro: forniamo con uno dei nostri stabilimenti anche energia termica per la città di Monza attraverso il teleriscaldamento. È un circolo virtuoso di cui andiamo fieri". Rusconi sprona gli imprenditori brianzoli a fare altrettanto. "La gente – afferma – considera questi temi come qualcosa di superfluo, invece sono fondamentali. La strada è tracciata e la stiamo percorrendo con convinzione. Anzi, spero che il nostro esempio possa spingere altri del settore a fare altrettanto. In Italia abbiamo 1.800 produttori di salumi, mi auguro che molti di loro trovino il modo di percorrere la strada della sostenibilità".
Rusconi non critica le altre realtà del settore, perché non ha dubbi sul fatto che gli imprenditori siano sensibili al tema: "Lo sono eccome, lo so per certo. Servirebbe però qualche aiuto in più dalle istituzioni per le piccole e medie imprese, per loro serve qualcuno in grado di convogliare gli sforzi. All’estero, quando parliamo di sostenibilità, i governi ci spalancano le porte, cercano di sostenere il progetto. Si mostrano subito interessati e si mettono a disposizione per studiare la migliore soluzione. Qui diventa un’impresa fissare l’appuntamento con un assessore. Eppure l’obiettivo della sostenibilità dev’essere comune e prioritario. Non è soltanto per la nostra competitività, è anche un’attenzione nei confronti dell’ambiente. Serve un cambio di mentalità, anche il mondo della politica deve fare questo sforzo".
G.Gal.