"Il mio cuore in Palestina Io, volontaria a Betania"

Rina Del Pero, consigliera comunale e attivista, racconta il suo impegno nella missione con le suore con cui collabora come volontaria da anni

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di Sonia Ronconi

Rina Del Pero, presidente del Circolo Culturale XX Settembre e consigliere all’opposizione del Polo Civico Per Meda, da sempre fa volontariato con le suore di Betlemme. In questi giorni si trova a Betania, dove inizia il muro divisorio d’Israele con la Palestina. Del Pero è stata invitata dalle suore, dopo oltre 20 anni di servizio in questa terra martoriata. Sono sempre in meno, e vengono destinate a gestire più realtà.

"Tra le nostre conoscenti c’è una suora francese Elisabeth, che a Betlemme - spiega Rina - aveva aperto un laboratorio di ricambi ma poi fu destinata in Egitto e da poco è in Libano. Poi, suor Munira ora a Damasco, dove speriamo di andare magari con qualche giovane medese. E qui, oltre a suor Sophie c’ è la superiora suor Ursula e un’altra sorella molto anziana di nome Marie Noel. Oggi stiamo raccogliendo olive sotto la guida di un esperto contadino palestinese, Giuda, che vive dall’altra parte del muro. Giuda ci racconta che non potendo più produrre souvenir per i pellegrini, diverse donne palestinesi hanno imparato a lavorare l’ulivo. Loro invecchiano e noi pure ma vogliamo vedere gli ulivi che piantammo con altri amici anche di Meda se hanno dato i frutti sperati". Suor Sophie è la religiosa libanese che ha 90 anni e appartiene all’ordine delle suore della Carità San Vincenzo ed è sempre in prima linea. La sua vita è una dichiarazione d’ amore per i bambini palestinesi che ha accolto nel suo orfanotrofio di Betlemme.

"Lei è sempre generosa nell’accoglienza dei sofferenti - racconta - ma è anche memoria storica di queste terre martoriate. Anni fa venne insignita del premio la mela d’oro alla memoria di Marisa Belisario e fu ospite a Meda degli amici del gruppo Missionario. Venne anche a casa mia e mamma Mariella si era commossa e onorata della sua presenza. Ora siamo ancora qui davanti a questo muro... e di là, vi è un paesaggio che muta di giorno in giorno, in attesa del giorno “bello” che tarda ad arrivare". Continua a raccontare Rina Del Pero: "Sono arrivata da sola e sono partita dal nord nella città di Haifa dove svolgemmo l’ultimo servizio nella casa di assistenza per bambini con grande disabilità. Le suore sono dello stesso ordine, ma dovemmo sospendere le visite per via del Covid. Tre anni fa, nell’ultima visita prima della pandemia, giocavo con un ragazzo con gravi carenze celebrali e gli ripetevo una canzone per bambini in dialetto brianzolo, dopo un momento di imbarazzo mi aveva riconosciuta riprendendo il gioco. Poi ne sono andata con questa immagine e. oggi lui ha la barba ma mi ha riconosciuta con il richiamo: “mama mama...”. Mi sono commossa".