
Uno dei trasporti di droga filmati dalle telecamere degli investigatori al Centro Polifunzionale di via Tazzoli, nel quartiere San Fruttuoso
In via Tazzoli, al quartiere San Fruttuoso, è tutto tranquillo. La vita va avanti come tutti i giorni, le finestre delle 92 stanze su 4 piani dell’edificio al civico 29 sono aperte a prendere aria, la maggior parte della gente (lavoratori, studenti, madri sole, fragili) è uscita, all’adiacente ristorante Smack, gestito dalla cooperativa Mac 2 (anni fa ci lavorava anche Irene Pivetti), si prepara il pranzo. Il seminterrato in cui il boss Marco Malugani stipava chili di droga e la movimentava per andarla a consegnare nelle vie limitrofe è accessibile e ben visibile come immortalato dalle telecamere della polizia.
Claudio Illarietti, presidente della Cooperativa Monza 2000, è profondamente scosso. "Questa vicenda getta una brutta immagine sul nostro lavoro e questo ci riempie di amarezza. Confesso che sono, siamo abbattuti da quanto si è scoperto". Malugani, esponente di spicco della ’ndrangheta a Lecco, era stato condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso. "Come cooperativa ci occupiamo anche di reinserimento sociale di detenuti. E “lui“ era venuto da noi dal carcere di Opera quando gli mancavano 8 mesi da scontare. Aveva una stanza e si era sempre comportato molto bene, non era il custode ma gli avevamo offerto un contratto da manutentore per i lavori di giardinaggio, cambiare le lampadine, sturare lavandini. Era bravo e diligente, ci aveva ingannati. Se ne era andato il 15 settembre del 2022".
Con la sua Renault veniva a caricare borsoni da 30 chili di hashish e marijuana. "Non ci siamo mai accorti di nulla o avremmo presentato immediatamente denuncia". E adesso? "Presenteremo una relazione al Comune di Monza per spiegare la nostra posizione e chiarire ogni dubbio. E si aprirà un momento di riflessione al nostro interno e di verifica per capire come comportarci in futuro nei confronti della nostra politica di accoglienza".
La cooperativa è in attività da 30 anni. A Monza ha in gestione il Centro Cantalupo, che ospita soprattutto madri sole, poi dal 2010 "ci è stato chiesto di subentrare alla Caritas per la gestione del centro di San Fruttuoso. Sempre dalla parte dei fragili. Nelle nostre stanze, sempre piene, si pagano 380 euro al mese, qui lavorano 7 persone". La coop fattura oltre 2 milioni di euro all’anno. Una parte, va al Comune: "L’affitto è di 7mila euro. Con l’aumento del costo delle materie prime, non avanza molto".