
Made in Brianza
Nel 2050 Monza potrebbe diventare solo un quartiere-bene di Milano collegato con la metropolitana e inglobato al resto dell’hinterland, mentre la Brianza sarebbe un territorio produttivo staccato con i suoi aggregati di aziende.
Oppure a metà del secolo si potrà parlare di più Brianze, ognuna con una sua precisa identità di cui già oggi si vede un’impronta: una Brianza orientale specializzata nell’Hi Tech e nel Green Tech come evoluzione della Silicon Valley vimercatese, ma anche una Brianza occidentale legata alla tradizione manifatturiera e al lavoro artiginale che andrebbe a sviluppare l’attuale filiera del legno, del mobile e del distretto del design. E con Monza che potrebbe essere al centro della Brianza, come città di riferimento delle diverse caratteristiche del territorio in grado di farsi valere e promuovere le capacità brianzole fino a Milano. Sono alcuni degli scenari per i prossimi 25 anni le cui direzioni partono dalle scelte che vengono prese ora. E con l’obiettivo di orientare e iniziare a progettare il futuro Assolombarda ha presentato il rapporto “Monza e Brianza 2050“. È la ricerca realizzata dal centro studi di Assolombarda con i contributi scientifici dell’Università Bicocca, del centro studi Pim e di The European House Ambrosetti, presentata ieri a Monza nel corso di un evento con il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, e il presidente della sede brianzola, Giovanni Caimi, e gli interventi di Orio Bellezza, ad di St Microelectronics Italia, Valeria Negrini, vicepresidente di Fondazione Cariplo, il sociologo Aldo Bonomi e in collegamento il professore di management Stefano Micelli.
Il punto di partenza è quello di un territorio attivo e ricco, la seconda provincia lombarda per densità imprenditoriale (186 unità per chilometro quadrato) e un Pil generato nel 2022 di 26,5 miliardi con l’export che sfiora i 13 miliardi, ma con una condizione di provincia incompiuta, una relazione con Milano da definire, un territorio urbanizzato oltre il 52% e un sistema di infrastrutture per la mobilità da far crescere. E gli orientamenti che emergono puntano sul contenimento del consumo di suolo a favore della rigenerazione urbana e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico. Per la mobilità le risposte stanno in Pedemontana e nei prolungamenti delle metropolitane da Milano a Monza e in Brianza. Quindi investire sulla formazione e l’innovazione, potenziare i servizi e incentivare il Terzo settore per far crescere il tessuto associativo e solidale come elemento strategico.