Il liceo non basta più. Le Preziosine aprono un’impresa sociale per progetti inclusivi

Da semplice ordine religioso che da 148 anni gestisce una scuola paritaria al salto di qualità per realizzare corsi senza barriere, studentati e spazi d’ascolto.

Il liceo non basta più. Le Preziosine aprono un’impresa sociale per progetti inclusivi

Il liceo artistico delle Suore del Preziosissimo Sangue a Monza La svolta è stata annunciata ieri in un convegno

L’istituto Preziosissimo sangue di Monza cambia volto e differenzia l’offerta tra scuola tradizionale, scuola di musica e ricettività, il tutto aperto al territorio. Da semplice ordine religioso che da 148 anni gestisce una scuola paritaria, si è trasformato in impresa sociale Cu.Be sps Is, avvalendosi delle recenti normative che regolano il terzo settore. Manterrà la sua vocazione originale rivolta alla formazione, dalla scuola dell’infanzia al liceo artistico, ma potrà, per esempio, attivare una scuola di musica inclusiva, aperta anche ai disabili di tutto il territorio; collaborare con Comune e altre istituzioni, partecipare a tavoli di regia e progettazione, per progetti in svariati campi.

Lo ha annunciato ieri suor Simona Sala, presidente esecutivo, durante il convegno “Facciamo cultura con bellezza“, al Binario 7.

"L’Impresa Sociale Cu.Be sps Fare cultura con Bellezza è uno strumento creato per mettere la ultracentenaria passione educativa della Congregazione delle Suore del Preziosissimo Sangue a servizio delle sfide del mondo di oggi – spiega suor Simona Sala – vogliamo insieme rispondere alla grande emergenza culturale ed educativa globale. È una srl interamente partecipata dalla Congregazione delle Suore del Preziosissimo Sangue che mette in rete le proprie scuole e le attività educative dell’istituto in Italia per valorizzare, promuovere e dare nuovo sviluppo ad una storia fatta di passione educativa, di cultura e di amore per la bellezza. Ci abbiamo pensato un paio d’anni – continua – e ci siamo accorte che è l’unica soluzione per rispondere alle diverse emergenze educative del nostro tempo". Detto fatto. Il 23 aprile scorso, l’atto notarile di costituzione e subito l’iscrizione al Runts (Registro unico nazionale per il terzo settore). Come primo progetto monzese l’impresa sociale allestirà la nuova scuola di musica inclusiva, aperta al territorio, a cui pensa da parecchio: un ambiente innovativo, senza barriere né differenze, in cui imparare a suonare uno strumento per poi esibirsi insieme, sul modello dell’esperienza dell’orchestra milanese AllegroModerato. Al mattino i locali resteranno a disposizione degli alunni del comprensivo che da anni lavora sulla musica e sull’insegnamento di uno strumento, mentre nel pomeriggio si aprirà al territorio.

Il direttore amministrativo Gianbattista Martinelli ha annunciato che la scuola ha ottenuto l’autorizzazione dalla Sovrintendenza alle Belle arti per la ristrutturazione dei locali che costa 600mila euro, per cui è già partita nei mesi scorsi la raccolta fondi, per l’allestimento di 7 aule, ascensore e l’acquisto di strumenti musicali (percussioni, violini, violoncelli, strumenti a fiato, un pianoforte) per circa 20mila euro.

Un altro servizio esistente e che potrà essere offerto al territorio è “La stanza delle parole“, uno spazio fisico arredato a salotto, moderno e confortevole, che per ora accoglie ragazzi e genitori e potrà essere aperto anche agli esterni, che potranno aprirsi con il supporto di psicopedagogisti, sciogliendo stati d’ansia e attacchi di panico ormai così frequenti.

L’istituto ha strutture ovunque: le case di Pasturo (Valsassina) e Roma, potranno diventare strutture ricettive rivolte anche ad esterni, per eventi, mentre nella sede di Milano verrà allestita anche una residenza universitaria: progetto poi esportabile anche a Monza. Dai giorni scorsi Joseph Tocchetti è il nuovo preside del liceo artistico: 45 anni, originario di Lecco, è stato il primo studente maschio del liceo artistico a metà degli anni ‘90. Dopo la laurea in ingegneria ambientale, è stato preside del Collegio Volta di Milano per 9 anni. "Arrivato a Monza – racconta – ho incontrato i docenti proprio nella mia prima aula".

Cristina Bertolini