
Bovisio, Lucia Todaro ha appena scritto “Indizi di quotidiana saggezza“
Cosa accadrebbe se la felicità non fosse un ideale irraggiungibile, ma qualcosa che possiamo trovare in ogni momento? E se gli oggetti potessero parlare, cosa ci direbbero della felicità? Ma soprattutto si può imparare a essere felici? Secondo Lucia Todaro, residente a Bovisio Masciago, è possibile. E per condividere questa sua convinzione, frutto di esperienze e riflessioni professionali e personali, ha scritto “La felicità possibile - Piccoli indizi di quotidiana saggezza“. Un benessere che nasce dal "potere straordinario di dare senso alle cose ordinarie".
"Non sono solo oggetti - racconta - ma rappresentano concetti e delineano traiettorie verso la felicità che desideriamo. L’essere felici ha poco a che fare con il successo dei supereroi, la perfezione o il raggiungimento di obiettivi imposti dalla società; corrisponde piuttosto al saper dare significato a tutto ciò che siamo, abbiamo e sperimentiamo". Lucia Todaro osserva gli oggetti quotidiani. "Sono proprio le cose apparentemente insignificanti a suggerirci la via più breve verso una felicità possibile", continua. Svelando il loro significato nascosto e metaforico, l’autrice trasforma questi oggetti in promemoria emotivi, "fornendoci gli strumenti per affrontare il nostro viaggio verso una vita piena e profonda. Spesso basta osservare e ascoltare con attenzione per andare oltre l’apparenza: scoprendo o attribuendo valore possiamo sorprenderci. Possiamo allenarci a farlo". Nella vita di tutti i giorni, Lucia promuove il benessere emotivo, relazionale e spirituale delle persone di ogni età e ruolo. Dopo la laurea in Filosofia con indirizzo in Scienze umane ed essersi occupata di selezione e formazione aziendale, da oltre trent’anni opera come consulente psicopedagogica. "Gli oggetti inanimati possono parlare all’anima. Chi ha cura degli altri osserva, ascolta, si accorge e non prova sterile compassione, bensì, empaticamente, valorizza, ricrea, potenzia e migliora l’altro a partire dalla sua condizione iniziale di degrado".
E conclude: "Spero che quel che ho imparato possa servire a far gustare meglio quel che ciascuno ha e mi auguro che quel che scrivo possa anche essere utile a chi è scettico, disilluso e scoraggiato".
Veronica Todaro