ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Il “gregario“ delle Farfalle: "Due anni in palestra a lavorare. Per Manuela e le ragazze questo bronzo è molto di più"

Moreno Buccianti, marito dell’allenatrice della ritmica tricolore, racconta i periodi più bui "Il fascicolo in Procura è aperto, ma ora si capirà che dietro a tali risutati c’è solo sacrificio".

Il “gregario“ delle Farfalle: "Due anni in palestra a lavorare. Per Manuela e le ragazze questo bronzo è molto di più"

Moreno Buccianti, marito dell’allenatrice della ritmica tricolore, racconta i periodi più bui "Il fascicolo in Procura è aperto, ma ora si capirà che dietro a tali risutati c’è solo sacrificio".

"Questa medaglia non vale bronzo, ma molto di più...".

Moreno Buccianti (nella foto con le Farfalle a Parigi) è, ormai da 12 anni, il marito di Emanuela Maccarani, la regina assoluta della ritmica tricolore, nonostante tutto il polverone non ancora del tutto spazzato via. Ma non solo, il vulcanico toscano di Follonica - attivo anche nel sociale e fondatore della Nazionale italiana Sacerdoti calcio - è factotum, anima e “direttore dello svago“ per l’intero team delle ginnaste Azzurre.

Sempre al loro fianco, sempre disponibile, sempre pronto a difenderle a spada tratta, a smussare angoli e alleviare fatiche con la forza di un sorriso, uno scherzo o una sorpresa.

E una bella sorpresa, se così possiamo definirla, l’hanno fatta le ragazze, con questo difficilissimo e meritatissimo bronzo olimpico.

Come avete festeggiato?

"Siamo appena sbarcati, abbiamo chiuso occhio pochissimo. Abbiamo festeggiato a Casa Italia, con una accoglienza molto bella e calorosa, come le ragazze meritavano. Abbiamo sfiorato l’argento e poteva essere anche oro, ma va bene così: riconfermarsi dopo Tokyo non era affatto semplice, è stato un ottimo risultato e questa medaglia, in fondo, non vale bronzo, vale e mette in luce quelli che sono i veri valori dello sport".

Qual è stato il segreto di questo risultato così importante e prestigioso, raggiunto dopo un calvario mediatico non indifferente?

"Siamo stati due anni chiusi in palestra, testa bassa e lavorare. Lontano da tutti, cercando di isolarci e concentrarci sull’obiettivo. Questo è il risultato di persone oneste che fanno il loro lavoro con grande serietà e impegno. Tanti, troppi, hanno voluto mettere zizzania e sputato sentenze. Anche molti che adesso ci cercano. I sessanta giorni di collegiale estivo a Follonica sono stati duri, con un gran caldo, lì non abbiamo l’aria condizionata come a Desio. Adesso la squadra si gode la medaglia e il meritato riposo".

Come ha vissuto tutto questo Emanuela Maccarani?

"Emanuela ha vissuto questo periodo concentrata anima e corpo sul lavoro per far arrivare le ragazze più preparate e serene possibile a questo appuntamento così importante. Io è vent’anni che le sono a fianco. Non è stato facile per lei ma è sempre rimasta tranquilla e convinta del suo operato, che ha come unico obiettivo il bene delle atlete. Il fascicolo in Procura a Monza è ancora aperto, speriamo che chi di dovere si renda conto che non si arriva a questi risultati così grandi con presunte violenze psicologiche o chissà cosa, ma con il sacrificio, gli allenamenti e lo spirito di squadra. Lo hanno dimostrato e a settembre, credo verso metà mese, si ricomincia".

Qual è stato il suo ruolo?

"Il mio ruolo è di gregario, di supporto. A Desio abbiamo Oreste De Faveri della Ginnastica San Giorgio e altre persone preziosissime che danno una mano, a Follonica invece mi tocca fare il factotoum, ma lo faccio senza problemi, magari per organizare le feste di compleanno per le ragazze o altri piccoli gesti, spesso semplici, ma che servono a fare gruppo, a tenere alto il morale, e far svagare un po’ le nostre campionesse. Lo faccio con piacere e con spirito di servizio. Per Emanuela, per le ragazze, per questo bellissimo sport".