Il Gran Tour della Lombardia passa anche dalla Reggia

Il percorso turistico sulle tracce culturali, architettoniche paesaggistiche rievoca i viaggi dell’educazione dell’élite europea tra Sette e Ottocento

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di Marco Galvani

Un Grand Tour nel cuore della Lombardia, ‘Da Leonardo a Manzoni tra arte, cultura, natura e paesaggio’. Un suggestivo percorso - proposto dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza insieme con le comunità montane Valsassina Valvarrone Val D’Esino e Riviera e Lario Orientale Valle San Martino – che ha ottenuto un finanziamento di 100mila euro da Regione nell’ambito della terza edizione del bando Viaggio #inLombardia e che rievoca i viaggi d’educazione dell’élite europea, tra Settecento e Ottocento, in Italia.

Un percorso turistico – proposto dal sito www.grandtournelcuoredellalombardia.it – per riportare all’attenzione le innumerevoli tracce della più nobile tradizione lombarda con il suo impressionante repertorio di testimonianze culturali, architettoniche, paesaggistiche e naturali disseminate tra Milano, l’Adda, Monza e la Brianza, il Lario e la Valsassina.

L’itinerario si offre a viaggiatori curiosi, turisti in cerca di nuove esperienze, famiglie, giovani e studenti partendo dal Museo La fornace di Barzio, passando per Lecco, il Ponte San Michele di Paderno d’Adda, navigando sul traghetto di Leonardo, scoprendo la Centrale Esterle di Porto d’Adda, Crespi d’Adda, Villa Melzi a Vaprio e la Villa Reale di Monza per arrivare poi a Milano. Un percorso che parte dai capoluoghi di provincia e si snoda attraverso destinazioni fuoriporta a volte poco conosciute anche dai lombardi pur avendo tanto da offrire dal punto di vista culturale, artistico, paesaggistico e naturalistico.

I visitatori avranno l’occasione di compiere un ‘grande viaggio’ tra le terre definite un tempo come il giardino del Bel Paese, che a sua volta appariva agli occhi dei Grand Tourist come il giardino d’Europa: i primi ‘turisti’ raccontano la Brianza come un "Eden incontaminato". Ma sarà anche l’occasione di un grande viaggio a ritroso nella formazione dell’identità di una regione e del suo popolo.

"L’interesse per gli itinerari percorsi in passato – le parole del direttore del Consorzio Villa Reale e Parco, Giuseppe Distefano – merita di essere recuperato e valorizzato in una chiave moderna per permettere ai turisti e ai visitatori di ammirare i luoghi, viverli come occasione di apertura del pensiero, leggerli e interpretarli nella loro dimensione storica che tiene insieme passato, presente e futuro e infine assaporare appieno l’esperienza pedagogica del viaggio, troppo spesso dimenticata da una contemporaneità che ha la memoria limitata".

E così si ricorda il barone di Montesquieu, che nel 1728 visitò Milano e nelle sue note di viaggio nominava alcune residenze signorili della Brianza, delle quali era stato ospite, come la villa Borromeo di Senago e la villa Scotti di Oreno di cui apprezzò in particolare il giardino, che si ripropose di imitare nel suo castello della Brède in Aquitania.