REDAZIONE MONZA BRIANZA

Il giallo della Chioccia Quanti sono davvero i pulcini di Teodolinda?

Il giallo della Chioccia Quanti sono davvero i pulcini di Teodolinda?

La gallina (o chioccia) è intenta a beccare. Intorno a lei, sette pulcini. È uno dei simboli della città di Monza, riportato su libri e cartoline. Preziosa opera di oreficeria longobarda risalente al IV o al VI secolo, è conservata nel Museo del tesoro del Duomo di Monza ed è ammirata sin da bambini da tutti i Monzesi, dato che è una delle prime mète per le gite delle scuole della città. Tradizione vuole che appartenesse al corredo della regina Teodolinda, rinvenuta nella sua primitiva sepoltura e che presso i Bavari, popolazione germanica da cui proveniva la regina, questo soggetto fosse considerato il simbolo del rinascere della vita. Fin qui parrebbe tutto semplice. Ma le cose non sempre sono come appaiono.

A cominciare dalla sua realizzazione. Innanzitutto, secondo gli esperti la chioccia è da ritenersi precedente ai pulcini. Ma esattamente quanti sono i pulcini? A guardare, sono esattamente sette. E non ci sarebbe da discutere. Ne siamo proprio certi? Ad analizzare le fonti, potrebbe ivenire qualche dubbio. Lo storico milanese Paolo Morigia, nel suo Historia dell’antichità di Milano (1592), dice infatti espressamente che i pulcini erano 12. Letteralmente, "una Pitta con dodici pulcini d’oro masiccio". Pitta sta per Chioccia e il resto va da sé. Fra Milano e Monza c’erano 10 miglia, vale a dire 14 chilometri: lo storico non era mai andato a controllare di persona, era poco preciso nel fare i conti o c’è effettivamente qualcosa che non torna? Tanto più che anche un’altra fonte sembrerebbe incorrere nella stessa svista: si tratta di Ulisse Aldrovandi, che nel suo Ornithologiae tomus alter, nel 1600, riporta lo stesso numero di pulcini: 12. Ora, bisogna dire che Aldrovandi stava decisamente più lontano di Morigia, a Bologna, 200 chilometri circa da Monza e potrebbe essersi limitato a scopiazzare l’informazione dallo storico milanese.

E, d’altronde, pare che lo stesso Morigia non fosse ritenuto particolarmente preciso e autorevole. Resta da fare un ragionamento. Perché i pulcini sono sette? Sempre secondo la tradizione, i pulcini rappresenterebbero i sette ducati di Lombardia. Eppure – come fa notare Elio Corti in summagallicana.it – "quando nel 589 Teodolinda divenne regina dei Longobardi, i ducati della Langobardia Major erano ben più di 7. Tralasciando quelli a datazione incerta, assommavano a 11. Aggiungendo Spoleto e Benevento salivano a 13. Quando Teodolinda morì, mettiamo nel 616, i ducati erano 14+2 = 16". E dunque, quanti erano i pulcini?

Da.Cr.