Il fatturato era in calo ma solo per avere aiuti

Denunciato un imprenditore: si sarebbe intascato 147mila euro di contributi. Schema identico tentato anche con altre due società a lui riconducibili

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di Stefania Totaro

Avrebbe attestato falsamente un calo del fatturato durante l’emergenza Covid per ottenere 147mila euro di contributi a fondo perduto, spesi invece insieme ai familiari per scopi personali. E lo stesso aveva cercato di fare con altre due società a lui riconducibili per altri 375mila euro. Ma questi incentivi pubblici sono stati bloccati ed è intervenuto un sequestro di beni per 210mila euro.

È il risultato dell’ultimo controllo eseguito dai militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Monza che, a seguito dell’intensificazione delle attività di polizia economico-finanziaria da tempo avviata per contrastare gli illeciti in materia di spesa pubblica e garantire il corretto impiego delle risorse pubbliche, specialmente quelle a sostegno dell’economia per far fronte alla crisi determinata dall’evoluzione della pandemia, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Monza un imprenditore che, senza averne diritto, avrebbe percepito contributi a fondo perduto – previsti dal Decreto Rilancio ed erogati dall’Agenzia delle Entrate a soggetti economici con cali di fatturato – per 147mila euro. In particolare, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Monza al comando del tenente colonnello Andrea Bello, hanno acceso i fari su una società di Giussano che opera nel settore dell’installazione di impianti elettrici e, attraverso indagini finanziarie e accertamenti patrimoniali, hanno accertato che il contributo a fondo perduto illecitamente ottenuto dall’imprenditore sarebbe stato interamente dirottato dal conto corrente aziendale con bonifici e prelievi di denaro contante destinati all’imprenditore stesso e ai suoi familiari. Anche per questi ultimi è scattata quindi la denuncia all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di riciclaggio e ricettazione. Gli ulteriori approfondimenti eseguiti dalle fiamme gialle del Comando provinciale monzese, al comando del colonnello Maurizio Querqui, hanno anche consentito di intercettare due tentativi di indebita percezione di contributi a fondo perduto per complessivi ulteriori 375mila euro, richiesti dallo stesso imprenditore a favore di altre due società che risulterebbero a lui riconducibili, i cui valori di fatturato sono risultati a loro volta diversi da quelli falsamente indicati nelle istanze presentate. Al termine delle indagini, i Finanzieri hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, chiesto dalla Procura di Monza e disposto dal Tribunale monzese, pari a 210mila euro, cifra ritenuta corrispondente all’importo del contributo a fondo perduto indebitamente percepito e al profitto del reato di ricettazione.