MARCO GALVANI
Cronaca

Bellusco, il cuore nel cognome e sui pedali: Rodney, l’ultra ciclista-pizzaiolo

Nato in Perù in un piccolo villaggio della Valle Sacra degli Inca, ha scoperto la passione per le gare estreme. "La prima sfida di 3.500 km in solitaria l’ho presa come una vacanza, ma ho vinto con 2 giorni di vantaggio"

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Il suo cognome, Soncco, in lingua quechua significa cuore. Quello che Rodney butta dentro nella pizzeria di famiglia a Bellusco e nella passione per la bici e le imprese estreme. Rodney è nato 33 anni fa a Urubamba, un villaggio nella Valle Sacra degli Inca in Perù. È arrivato in Brianza vent’anni fa perché "i miei genitori volevano un futuro migliore". Gli studi da chef, il lavoro a sfornare pizze e la bici "per sentirmi libero". Da ragazzino "ho fatto di tutto con la prima bici che mi hanno regalato mamma e papà, poi per un po’ di anni l’ho accantonata e a vent’anni l’ho riscoperta. Avevo 12 giorni liberi dal lavoro, in estate, e mi sono detto “cosa posso fare?“. Ho preso un vecchio modello anni Ottanta e sono andato in Sicilia". Una vacanza che "mi ha fatto tornare l’amore per il viaggio. E sognare tutto il giorno". Tornato a casa, Rodney ha deciso di prendere la sua passione sul serio. Le squadre amatoriali, le prime gare in mountain bike, poi la decisione di andare in Perù "per conoscere meglio la mia terra". Come? Partecipando a una gara estrema: 3.500 chilometri in solitaria con 65mila metri di dislivello: "L’ho presa quasi come un viaggio di piacere e invece ho vinto con 2 giorni e mezzo di vantaggio sul secondo". Quanto basta per far scoccare la scintilla. E far diventare Rodney ambasciatore del Bikingman, il campione di corse ultraciclismo in tutto il mondo. Nel 2018 ha vinto 3 gare su 4, l’anno dopo 4 su 6. Poi è arrivato il Covid, ma "adesso si riprende". Domani inizia la sua sfida in Rwanda: mille chilometri con 17mila metri di dislivello.

"Il verde del Rwanda mi ricorda la selva del Perù, anche se non ci sono mai stato", racconta Rodney prima di partire per una corsa di allenamento appena fuori dall’hotel dove si sta preparando. "Sarà una sfida in solitaria – continua –, passi dalla felicità allo sconforto in un attimo e ti illumini con le piccole cose. E ti rendi conto che ci riempiamo di tante comodità che ci consumano soltanto".