
di Martino Agostoni
L’emergenza Covid non ha fermato la politica monzese e anche un’istituzione un po’ rigida e basata sul confronto diretto come il Consiglio comunale ha continuato a funzionare. E, a parte lo stop obbligato tra marzo e aprile per il lockdown, ha continuato a svolgere la sua attività quasi allo stesso modo degli anni precedenti. È cambiato il modo di riunirsi - da 6 mesi solo da remoto con i 32 consiglieri, il presidente del Consiglio, il sindaco, i 9 assessori e il segretario generale collegati in videoconferenza - ma non è cambiato il contenuto sia per quanto riguarda il confronto tra le varie parti politiche, compresi battibecchi, polemiche e pure qualche gaffe per i collegamenti domestici, sia per i risultati raggiunti, con un alto numero di delibere e atti discussi e votati e anche di interrogazioni e sollecitazioni presentate dai gruppi dell’opposizione verso la maggioranza e giunta.
Dalla fine di aprile il parlamentino della città ha ripreso la sua attività a distanza e in modalità telematica ha svolto 11 sedute, per un totale di 43 ore di confronto che ha portato a votare 23 atti, tra cui alcuni dei documenti più rilevanti per l’amministrazione cittadina, come varianti e salvaguardia degli equilibri di bilancio, oltre anche ad alcuni provvedimenti urgenti in risposta all’emergenza Covid. Ieri il presidente del Consiglio comunale Filippo Carati ha presentato il report aggiornato sull’attività dell’aula, un resoconto di metà mandato di questa consiliatura avviata a luglio 2017 che comprende quindi sia il periodo pre-Covid sia gli ultimi 6 mesi che hanno stravolto l’organizzazione dell’assise. E per Carati il bilancio è positivo "emerge che l’aula lavora bene - dice il presidente - c’è impegno e partecipazione di tutti i consiglieri e assessori, e si raggiungono risultati di alto livello. Ci sono diverse posizioni, non mancano contrasti e talvolta emerge qualche criticità, ma l’obiettivo di tutti è fare bene per la città. Lo si può vedere anche in questi mesi, nonostante alcune difficoltà del lavoro da remoto, perché il Consiglio comunale ha continuato a operare, ha compreso le urgenze di questo periodo ed è riuscito a trattare e approvare alcune delibere in tempi veloci".
I numeri delle varie attività restano alti: solo nell’ultimo anno sono state presentate 164 interrogazioni dai consiglieri e il 92% ha avuto risposta dalla giunta, mentre nel triennio tra delibere, mozioni, "atti dovuti" per legge, atti richiesti dai consiglieri e atti che hanno richiesto sedute multiple, sono stati votati e adottati dall’aula 269 documenti. Resta alta anche la partecipazione dei consiglieri, con una media di presenza alle sedute consiliari del 93%: non hanno mai fatto un’assenza i conisiglieri Paolo Piffer di Civicamente e Pietro Zonca del Pd, assieme al sindaco Dario Allevi e al presidente Carati, o 1 assenza in 3 anni per Cesare Gariboldi della Lega oppure Danilo Sindoni del Movimento 5 Stelle, mentre i più assenti sono Marco Ferrari di Forza Italia e l’ex sindaco Roberto Scanagatti del Pd, entrambi con 28 assenze su 124 sedute complessive.
"Le sedute in videoconferenza – spiega Carati - proseguiranno per tutto il tempo in cui sarà necessario garantire la sicurezza per i rischi di contagio, ma l’obiettivo è di tornare alle sedute in presenza, magari però con anche qualche miglioramento tecnologico in più imparato durante questo periodo". Tra i prossimi impegni del parlamentino monzese c’è l’organizzazione di una seduta dedicata alla Villa Reale sul problema legato alla gestione. Carati conferma che l’obiettivo è svolgere la seduta entro la fine di ottobre con tutti i soggetti e enti legati alla gestione della Villa Reale.