Il coraggio di un capitano e dei ragazzi autistici

Alla Villa Reale il libro dedicato a Mario D’Aleo e la mostra “Aut Pop” con le opere di Faccia Vista

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“Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare” scriveva Manzoni. Mica vero. Mica sempre. Il capitano Mario D’Aleo, freddato dalla mafia nel 1983, ad esempio il coraggio lo conosceva (e lo praticava) bene. E pure Gabriele Teruzzi, ragazzo affetto da autismo dell’associazione Faccia Vista, lo sa.

Il coraggio per lui, spiega, è "vivere la giornata ogni giorno con tutto quello che capita, e combattere la paura se comincia, che poi ti fa stare male anche in mezzo alla gente". Silenzi, mafia, coraggio, integrità, integrazione e passione. Sono questi valori il cuore dell’evento organizzato da Faccia Vista Onlus in collaborazione con Coraggiosamente.it, l’altro pomeriggio al Teatrino della Villa Reale di Monza, dove sono esposte le opere della mostra “AUT POP”. All’evento, a cui hanno partecipato gli alti vertici delle forze dell’ordine attive a Monza, c’era Valentina Rigano, giornalista e coautrice del romanzo diario “Per sempre fedele, storia di un uomo tra pagine di mafia”, dedicato proprio al capitano D’Aleo.

L’iniziativa ha tentato di raccontare come il coraggio, la passione, i valori e il desiderio di andare oltre i propri limiti, accomunino sia la vicenda umana del giovane capitano dei carabinieri ucciso dalla mafia a Palermo che le sfide che i ragazzi affetti da autismo hanno affrontato per realizzare le opere esposte fino alla fine del mese in Villa Reale. "Il coraggio che questi ragazzi hanno nell’affrontare le sfide che la vita gli propone è la dimostrazione che la resilienza e la bontà delle intenzioni fanno la differenza", ha spiegato Melissa La Scala, mamma di Alessandro Perego, fondatrice di Faccia Vista.

Dario Crippa