CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Il convento allagato L’amarezza dei Barnabiti "Chiediamo aiuto da anni ma nessuno ci ascolta"

Sott’acqua la struttura nata attorno alla chiesa cinquecentesca. Il priore Davide Brasca denuncia la mancanza di manutenzione dei tombini.

Il convento allagato L’amarezza dei Barnabiti "Chiediamo aiuto da anni ma nessuno ci ascolta"

di Cristina Bertolini

Basta una pioggia battente e persistente e la piazza del Carrobiolo diventa un lago. A farne le spese ogni volta è il convento dei frati Barnabiti, che si ritrovano gli uffici e la sala di ingresso allagata. Sì, perché i tombini della piazza sono otturati da tempo. E le foglie che vengono portate dal vento, dai boschetti, attraverso via Carlo Alberto peggiorano la situazione.

È infuriato padre Davide Brasca, priore dei frati Barnabiti che dal ‘500 abitano nel convento e custodiscono la chiesa. E fa la predica al sindaco e a tutte le giunte che si sono succedute. "Prima o poi tornerà il sole... Non c’è verso – dice infuriato – sono vent’anni che segnaliamo che la piazza si allaga e che abbiamo l’acqua in casa, ma nessuno provvede alla manutenzione dei tombini. Questa mattina abbiamo tolto l’acqua e ora a mezzogiorno siamo ancora allagati. Possiamo solo sperare che torni il sole". È desolato e si sente abbandonato dalle istituzioni. "Non importa a nessuno che la nostra struttura risalga al 1500 - dice padre Davide – perché tanto è dei frati". Ha più volte richiesto alle giunte che si sono susseguite la tutela della struttura, di grande valenza storico artistica che avrebbe bisogno di manutenzione straordinaria. La chiesa di Santa Maria del Carrobiolo fu edificata nel Cinquecento, annessa all’attiguo convento dei Barnabiti. Conserva al suo interno notevoli opere di epoca manierista di Simone Peterzano, Moncalvo e una serie di decorazione ad affresco in stile barocco. Una realtà che affonda le radici nella storia di Monza. Da qui il dispiacere dei frati, per la noncuranza dei contenporanei.

Il termine “Carrobìolo“ deriva da piccolo carrobbio, cioè la piccola piazza, usata per la sosta dei carriaggi presso le antiche porte cittadine. La prima chiesa di Santa Maria del Carrobiolo apparteneva alla comunità degli Umiliati delle sante Agata e Maria e risale al 1232, anno in cui l’arciprete di Monza autorizzò la costruzione di un oratorio. Era detta la casa degli Umiliati di Sant’Agata ed era la più importante dell’ordine a Monza. Bagnati anche gli uffici del teatro Villoresi, allagata come negli anni ‘70 via Prina e difficilmente percorribile anche via Boito nella carreggiata da via Cesare Battisti verso Lissone.