
Oggi al Pirellone il confronto fra le diverse strade per ridurre le spese. Il capogruppo Alessandro Corbetta: "Fondamentale abbattere tempi".
La Brianza si fa sentire in Consiglio regionale per metropolitana M5. La consigliera regionale monzese Martina Sassoli (di Lombardia Migliore) e il consigliere regionale besanese Alessandro Corbetta (della Lega) chiedono, rispettivamente con una mozione e con un’interrogazione, che si proceda in un unico lotto di lavori al prolungamento della metropolitana M5 fino a Monza.
La mozionei Sassoli chiede alla giunta e in particolare all’assessora alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi "di vagliare ogni soluzione progettuale affinché la metropolitana sia realizzata secondo le intenzioni iniziali, ossia in un lotto unico, senza spacchettamenti che, evidentemente non comporterebbero alcun beneficio per il territorio della Brianza". Così l’interrogazione di Corbetta, in cui si scrive che "la Lega ribadisce la ferma intenzione nel procedere con i lavori in un unico lotto dalla fermata di Monza Bettola a quella del Polo istituzionale di Monza". In più il gruppo leghista chiede di avere chiarezza sull’entità degli extracosti. "Se gli aumenti annunciati dal Comune di Milano sono saliti di ben 589 milioni di euro – si scrive nel testo –, a fronte di un quadro economico del progetto definitivo pari a circa 1,3 miliardi per 11 fermate, è bene avere chiarezza da Palazzo Marino sul dettaglio e i motivi degli extracosti annunciati e quali siano le soluzioni possibili per realizzare l’opera in tempi certi". Nell’ottica di non dilatare ancora di troppo i tempi, la Lega ribadisce, come già detto due settimane fa dal capo del partito in Lombardia Massimiliano Romeo, la possibilità di valutare una "riduzione di alcune fermate o di opere accessorie, per abbattere sia i tempi di realizzazione sia la quota degli extracosti da reperire tra Governo, Regione e Comuni".
Non pare dello stesso avviso Sassoli, che in qualità di consigliera comunale di Monza ha già ottenuto l’approvazione bipartisan dal parlamentino monzese (28 consiglieri sui 28 presenti) al suo ordine del giorno in cui ha chiesto che l’opera venga realizzata in un unico lotto nella sua interezza, vincolando poi la possibilità di realizzare il deposito del Casignolo alla realizzazione integrale del tracciato e attivando i rappresentanti dei diversi organismi istituzionali affinché operino per la completa copertura finanziaria nel più breve tempo possibile. La consigliera è determinata ad ottenere lo stesso risultato in Regione, per cui si appella allo "stesso buon senso" manifestatosi a Monza. "Dopo anni di discussioni, possiamo finalmente dirlo: non è il momento di spaccature, distinguo o tentennamenti – dichiara l’esponente di Lombardia Migliore –. Ora si rema tutti nella stessa direzione, perché questa opera il territorio la vuole e la merita. Un messaggio forte e chiaro che nessuno può più ignorare per garantire la realizzazione di un’opera strategica e fondamentale per la mobilità locale".
Le premesse per una buona riuscita dell’intento ci sono. Ora anche Regione si è associata ai quattro primi cittadini per vedere se la carta del lotto unico con tutte le 11 fermate di prolungamento previste sia ancora giocabile. Tutti insieme andranno a Roma per chiedere al Governo fin dove potrebbe spingersi l’amministrazione statale a garantire la copertura degli extra costi.