Il calzolaio, il farmacista e l’ingegnere Corale Monzese, storia del bel canto

L’associazione più antica della città si prepara a celebrare l’addio alle scene del Maestro Ruggiano. E cerca nuove voci con lo stesso spirito di 135 anni fa: buon orecchio, intonazione e soprattutto passione

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di Cristina Bertolini

È la più antica associazione della città, anche se un documento ufficiale sulla data di fondazione non c’è. Ma la tradizione orale affonda le radici della Corale Monzese al 1888, quando un gruppo di amici si ritrovava nella vecchia trattoria Zucchi in borgo Como, a San Biagio. Non si conoscono neppure i nomi di tutti i fondatori: tra i primissimi soci fondatori c’era il calzolaio-tenore Napoleone Bergomi e come primo presidente il cavalier Giuseppe Erba. Per far parte della Corale era necessario possedere un buon orecchio, utile per l’intonazione, discreti mezzi vocali, buona volontà per affrontare prove e concerti, ma soprattutto tanta passione per il bel canto. E ancora oggi i requisiti restano gli stessi di un tempo: intonazione, voglia di cantare e passione per la musica classica. Questo chiede la Corale alla ricerca di nuove voci, almeno 4-5 uomini. Perché dopo la pandemia, quello che era un gruppo di oltre 50 elementi si è ridotto a poco meno di 30. E tra qualche settimana (il 12 marzo) al Teatro Triante la Corale accompagnerà l’addio alle scene del Maestro Aldo Ruggiano, sostituito da Filippo Dadone. Il primo, farmacista, amante della musica lirica che conosce le opere a memoria, il secondo un ingegnere-musicista. Da oltre vent’anni portano in scena opere complete con scene e costumi, al teatro Manzoni, spostando le prime file delle sedie. "Non abbiamo teatri in cui mettere l’orchestra – fa osservare la presidente Piera Deluca –, tra le sedie e il palco non c’è posto e fino a che non ci saranno le nuove sedie, quelle attuali non si possono più spostare. Ora stiamo preparando “L’elisir d’amore“ di Donizetti (che andrà in scena il 2 aprile), metteremo l’orchestra sul palco". La coperta è sempre corta: Monza è benestante, ma tutti sono sulle difensive: "Negli anni passati avevamo dai 7 ai 10 sponsor aziendali che offrivano contributi da 500 a 800 euro. Per fortuna restano al nostro fianco Bcc, Clinica Zucchi, ex Agam e Fondazione della Comunità di Monza e Brianza che ci hanno sostenuto per la “Messa da Requiem“".

Nel tempo, l’ensemble monzese ha partecipato e vinto numerosi concorsi e collaborato con “Gli amici del loggione“, associazione del Teatro alla Scala di Milano. Uno dei primi grandi successi risale al 1893, quando la Corale Monzese, guidata dal suo secondo Maestro, Luigi Radaelli, si presentò al “Concorso Nazionale Corale“ a Modena, vincendo il terzo premio. Nel 1894 una parte dei coristi, con il Maestro Romeo Gerosa, si staccò per fondare un nuovo coro - Il Colpo -, che nel marzo del 1901, in omaggio alla memoria del Maestro Giuseppe Verdi, assunse il nome di Corale Giuseppe Verdi.