
Da quel balcone dell’ex Gil, oggi Binario 7, nel 1934 parlò Benito Mussolini. Ieri pomeriggio, da quel balcone con le bandiere della comunità arcobaleno, ha parlato Oscar Innaurato (vicepresidente di Brianza oltre l’arcobaleno) inaugurando il Brianza Pride 2023.
La piazza invasa dalle bandiere arcobaleno (3mila i partecipanti secondo i dati della questura di Monza): ragazzi, adulti, coppie, e anche tanti bambini che poi hanno sfilato per le vie del centro storico tra i passanti incuriositi. "Siamo qui per riprenderci la città – ha tuonato Innaurato dal balcone del Binario 7 mostrando, orgogliosamente, un paio di scarpe col tacco 17 che ha indossato per il discorso –. Siamo qui per cambiare il paradigma di Monza, perché ogni persona ha pari dignità sociale. Da questa loggetta ribadiamo la costituzione della Repubblica antifascista. Da questo balcone prima di noi aveva parlato solo Benito Mussolini: oggi noi rivendichiamo che nessuno, neppure il governo, ci può dire chi può essere e chi non può essere famiglia, chi può e chi non può essere genitore, come dobbiamo vivere la nostra sessualità e come dobbiamo vivere i nostri affetti".
Poi una citazione di un libro di Michela Murgia, al quale il Brianza Pride è stato intitolato, e via in corteo per le strade del centro storico, scortati dalle forze dell’ordine.
Come richiesto dagli organizzatori - Rete Brianza Pride, Boa e Collettiva Queer Brianza - nessuna bandiera di partito. Anche se i politici in piazza non sono mancati. Monza, che per la prima volta ha concesso il patrocinio al Pride, ha visto la presenza dell’assessora Andreina Fumagalli sempre vicina alla comunità Lgbtqiap+; ma anche Marco Cappato candidato per le suppletive del 22 e 23 ottobre da sempre in prima linea nella lotta per la difesa dei diritti civili; alcuni consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione (Lorenzo Spedo, Francesco Racioppi, Ilaria Guffanti, Paolo Piffer) . Un corteo festante che ha attraversato le vie del centro storico e poi si è diretto ai Boschetti Reali, dove era stato allestito un vero e proprio villaggio dell’inclusione con palchi, musica, eventi, stand delle associazioni e food truck.
Un clima di festa e di allegria ha accompagnato i partecipanti al corteo: chi presentandosi con abbigliamenti particolarmente eccentrici e colorati, chi con cartelli a ribadire la libertà di amare, chi tenendosi per mano, chi baciandosi, chi spingendo il passeggino con il proprio bimbo, chi accompagnandosi con il proprio amico a quattro zampe. Un corteo aperto da striscioni, accompagnato da musica e piccoli carri colorati dai quali i rappresenti di Brianza Oltre l’Arcobaleno cantavano, e poi c’è chi ha optato per il risciò o la bicicletta. "Un Brianza Pride senza il sostegno degli sponsor, ma con un grande lavoro svolto dai volontari, alcuni dei quali giunti persino da fuori regione per darci una mano", conclude Innaurato.