Il blackout della Giustizia Salta la luce, processi fermi

Ennesimo inconveniente tecnico, ormai la manutenzione ordinaria non basta più: piccioni e scarafaggi nel sottotetto, infiltrazioni e topi nell’archivio del seminterrato.

Il blackout della Giustizia  Salta la luce, processi fermi

Il blackout della Giustizia Salta la luce, processi fermi

di Stefania Totaro

Salta la corrente in tutto il Tribunale. Un blackout improvviso che, fortunatamente solo per una buona mezz’ora, ha paralizzato ieri mattina l’attività nel Palazzo di piazza Garibaldi, mettendo però ancora una volta in evidenza la precarietà di un edificio storico dove l’ordinaria manutenzione ormai non basta più. La settimana scorsa è stato necessario procedere ad una disinfestazione al terzo piano dove si trovano gli uffici dei giudici dopo il ritrovamento di due animaletti simili a zecche su un vecchio fascicolo dei locali ammezzati del sottotetto spesso abitati da piccioni e scarafaggi. Mentre un topo è stato visto fuggire fuori dal cortile della struttura in pieno centro storico, probabilmente proveniente dalle stanze adibite ad archivi nel piano sotterraneo. Una situazione che è destinata a peggiorare quando all’inizio del prossimo mese inizieranno i lavori per la ristrutturazione dell’ala est del Tribunale, lasciata libera ormai anni orsono dal trasloco nell’adiacente via Solera della Procura di Monza e fino a poco tempo fa rimasta transennata perché i soffitti, ora risanati, cadevano a pezzi a causa delle infiltrazioni della pioggia.

Per la trasformazione in nuovi spazi, e anche per la realizzazione di una cittadella della giustizia, Monza sembrava essere stata benedetta da una cascata di milioni di finanziamenti del Recovery Plan per gli interventi di edilizia giudiziaria per essere riuscita a proporre al ministero della Giustizia tre progetti rientrati nei nove per cui era previsto il finanziamento: oltre all’ala est del Tribunale, anche la ristrutturazione dell’ex caserma di piazza San Paolo e la realizzazione accanto alla Questura di Monza di un polo archivistico di tutti gli uffici giudiziari. Invece con i soldi, ampiamente ridimensionati, del Pnrr, verrà portato avanti soltanto il progetto dell’ala est, che sarebbe dovuto partire a gennaio 2022, mentre al ministero della Giustizia spetta occuparsi del progetto di trasformazione della ex caserma Palestro di piazza San Paolo, che potrebbe diventare la sede dei giudici di pace e dell’ufficio esecuzioni e spese di giustizia ora dislocati in locali distanti dal Tribunale e in locazione. Ora il personale che dovrà lasciare l’ala est del Tribunale finirà nella ex Prefettura e negli spazi del Tribunale da dove verranno “sfrattati“ gli avvocati e persino il bar interno.