
di Barbara Calderola
In Brianza ha aperto il Parco dell’Acqua. Il primo di una lunga serie ideato da BrianzAcque che con quest’opera ha unito l’utile al dilettevole: ha realizzato cioè un argine contro le alluvioni che per anni hanno messo la città in ginocchio, trasformando le vecchie vasche volano in un laghetto capace di assorbire le piogge anomale sempre più frequenti con il cambiamento climatico, incastonato fra giochi d’acqua, aree pic-nic, orti che hanno trasformato la zona fra via Monte Bianco e via Gran Sasso in una vera e propria oasi a disposizione del pubblico.
Ieri, il taglio del nastro, un debutto per il neo sindaco Maurizio Bono che ha sottolineato il duplice obiettivo del cantiere chiuso nei tempi previsti: "La sicurezza, che era prioritaria, e la bellezza della natura a disposizione di tutti che è di per sé un valore aggiunto". Insieme al primo cittadino è intervenuto Fausto Perego, l’ex vicesindaco della giunta Colombo, che ha sempre creduto nell’innovativo progetto e ha lavorato gomito a gomito con il colosso dell’acqua per realizzarlo.
Il centrosinistra ha perso le elezioni, ma Bono ha invitato i vecchi amministratori alla cerimonia, "non potrei mai attribuirmi un merito che è di chi mi ha preceduto", spiega.
Occhi puntati dunque sulla riserva, un unicum nel panorama delle infrastrutture verdi lombarde e italiane.
"Siamo di fronte a un prototipo – ha detto Enrico Boerci, presidente di BrianzAcque – il Parco sorpassa il vecchio concetto delle vasche di laminazione per diventare struttura di salvaguardia e allo stesso tempo attrattiva, punto di incontro e di divertimento per adulti e ragazzi". "Siamo di fronte a nuova concezione dello smaltimento delle acque piovane – ha aggiunto Riccardo Borgonovo, vicepresidente della Provincia -. L’intervento che si allinea perfettamente alle legge regionale sull’idraulica entrerà nelle linee guida del Piano territoriale di coordinamento".
Diventerà cioè un esempio da seguire per tutti. Realizzato in nove mesi, il polmone, che occupa un ettaro di terreno del Comune, è stato messo a punto dai progettisti della compagnia idrica con il contributo di importanti paesaggisti, ed è costato 650 mila euro, di cui 359 finanziati dalla Regione con i fondi del "Contratto del Lambro Settentrionale".
Il secondo parco tra Bernareggio e Carnate sarà pronto a inizio 2022, mentre il terzo fra Sulbiate e Aicurzio è allo studio.