I trafficanti di cocaina. Droga venduta a fiumi e bastonate al pusher. Condannata la banda

Carcere fino a quattro anni per il gruppo criminale di italiani e albanesi. Le indagini partite dalla denuncia di uno spacciatore pestato a sangue. perché accusato del furto di un carico destinato alle piazze brianzole.

I trafficanti di cocaina. Droga venduta a fiumi e bastonate al pusher. Condannata la banda

I trafficanti di cocaina. Droga venduta a fiumi e bastonate al pusher. Condannata la banda

Condanne fino a 4 anni di reclusione per la banda dei trafficanti di droga con tanto di bastonate al pusher ritenuto infedele. Le ha decise il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Gianluca Tenchio per gli arrestati lo scorso novembre dai carabinieri della Compagnia di Monza. Tre i processi con il rito abbreviato, due i patteggiamenti e un rinvio a giudizio. Sotto accusa lo spaccio di cocaina a fiumi, ma anche di hashish. Con consegne a domicilio. Oppure su appuntamento. Le manette erano scattate nelle province di Monza e Varese. Capi albanesi, veri grossisti della droga, ma anche tre italiani più o meno alle loro dipendenze. Età compresa fra i 20 e i 50 anni. Residenza fra Monza, Cesano Maderno e Cantù, in provincia di Como, uno dei poli dello spaccio. L’indagine era cominciata otto mesi prima, dalla denuncia presentata da un cittadino ucraino di 29 anni nei confronti di un gruppo di albanesi, che a un certo punto si era insospettito e lo aveva accusato del furto di una partita di droga ritenuta del valore di 15mila euro. Gli albanesi lo avevano aggredito a bastonate provocandogli un trauma cranico. L’evento violento, avvenuto a Usmate Velate, aveva rivelato però anche altro. I carabinieri avevano cominciato a investigare per venire a capo di quel tentativo di estorsione finito nel sangue.

Le indagini avevano consentito di identificare gli autori dell’aggressione e ricostruire una fitta rete di spacciatori attiva nelle province di Como, nel Canturino in particolare, e Monza, che si muoveva alle loro spalle. Un gruppo criminale in grado di immettere sul mercato grossi quantitativi di cocaina, anche fino a 10 chili. Sono stati ricostruiti diversi episodi di spaccio al dettaglio che avvenivano con consegna a domicilio oppure tramite appuntamenti concordati. E sono stati individuati due depositi utilizzati per nascondere la droga. Uno era nel seminterrato di un condominio di Monza, in via Confalonieri, nella zona alle spalle di viale Libertà, non lontano dal confine con Villasanta, dove erano stati depositati 600 grammi di cocaina. Il secondo, a Seveso. In parte in un appartamento, ma non solo.

Parte della droga era nascosta in un capanno nei giardini della chiesa parrocchiale dei Santi Gervaso e Protaso da due fratelli albanesi di 43 e 47 anni, fermati lo scorso marzo dai carabinieri con 16 chili di cocaina e 900 grammi di hashish prima di imbarcarsi su un aereo già pronto al decollo all’aeroporto della Malpensa. Sono state sequestrate anche diverse migliaia di euro nel corso di tutta l’inchiesta: all’incirca, 40mila. Degli arrestati soltanto due sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Gli altri sono finiti in carcere. La quasi totalità di loro ha deciso di concordare la pena con il pm o ha scelto lo ‘sconto’ del rito abbreviato. Solo uno andrà al dibattimento.