I professori: "Soli e impreparati"

I professori: "Soli e impreparati"

I professori: "Soli e impreparati"

I docenti si sentono soli e con le armi spuntate nel gestire il male di vivere dei ragazzi.

"Io non sono formata dal punto di vista psico pedagogico – ammette la professoressa Laura Focaccia del liceo Banfi di Vimercate – quello che so l’ho imparato sul campo. Da 6-8 anni ho visto aumentare i problemi dei ragazzi (stati d’ansia, attacchi di panico, chiusura, senso di inadeguatezza senza via d’uscita) e non so come aiutarli. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci insegni anche come trasmettere la passione nelle nostre discipline. Invece sento la pressione degli adempimenti burocratici che affaticano e disincentivano".

Non è sorpreso dei risultati il professor Guido Garlati, dirigente del Mosè Bianchi, secondo cui già da anni si avvertiva il distacco dalla scuola e la chiusura in casa, fenomeni che il Covid ha accelerato. "Sono preside da 20 anni e da 6-8 anni vedo studenti che si ritirano, non escono e non riescono a venire a scuola, un fenomeno in crescita. Prima gestivamo come scuola il problema, quest’anno, per la prima volta, ho inviato 3 o 4 comunicati ai sindaci per dire che non riusciamo più a contattare le famiglie di ragazzi che non vengono più a scuola. Le iniziative per il benessere degli studenti sono create coi fondi delle scuole, destinati ad altro e dirottati sul supporto psicologico sempre più incalzante, che e quindi andrebbe supportato da specifici fondi ministeriali".