I Procol Harum in versione brianzola

Prima fu l’inglese, poi Mogol e ora il dialetto brianzol-milanese. Una delle canzoni più iconiche degli anni Sessanta, antesignana del...

I Procol Harum in versione brianzola

I Procol Harum in versione brianzola

Prima fu l’inglese, poi Mogol e ora il dialetto brianzol-milanese. Una delle canzoni più iconiche degli anni Sessanta, antesignana del rock progressive, cambia veste risciacquandosi nel Lambro, grazie alla verve inesauribile dei Saltamartin, la band composta dal brianzolo Renato Ornaghi in duo con la cantante Lucia Lella. In occasione della Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali il gruppo ha pubblicato la traduzione in lingua lombarda, e più precisamente nella sua varietà meneghina, del celebre brano dei Procol Harum “A whiter shade of pale“, uscito originariamente nel 1967 e diventato fin da subito un successo mondiale. Il pezzo nella versione dialettale diventa “Senza lus“. Ornaghi ha preso come base per la sua traduzione il testo italiano che la canzone ebbe già nel ‘67 nella sua versione-cover interpretata dai Dik Dik: allora nel nostro Paese “A whiter shade of pale“ si tramutò in “Senza luce“, stessa musica ma parole diverse firmate Giulio Rapetti in arte Mogol. "Diventò subito l’inno ufficiale della cosiddetta “Summer of Love“ e riscosse un successo planetario - ricordano i Saltamartin -. Una canzone tra le più vendute di sempre, con 11 milioni di copie e oltre 1.000 cover ufficiali nelle più disparate lingue del mondo", dal francese al tedesco, dallo spagnolo allo svedese.

E ora pure il dialetto brianzolo. "La cover è nata per la Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali istituita dall’Unpli, l’Unione nazionale delle Pro Loco, ed è stata una scelta d’affezione - racconta Ornaghi -. L’idea era di dar valore alla nostra lingua con quel che sappiamo fare, perciò abbiamo messo mano a un evergreen. E poi è un pezzo che ho nel cuore: quando ero bambino mio fratello maggiore aveva comprato quel disco. Quella musica per mio fratello voleva dire la libertà, la Swinging London, i Beatles: è stata dunque una scelta legata anche a questi miei ricordi di bambino, che scoprivo il mondo attraverso quelle note". "Inoltre, mi è piaciuto il fatto che sia una traduzione di una traduzione - sottolinea Ornaghi -. Fino alla Seconda guerra mondiale il dialetto sul nostro territorio era la prima lingua. Ancora oggi il dialetto lombardo lo parlano, o perlomeno lo capiscono, 3 o 4 milioni di persone". La canzone la si può ascoltare gratuitamente sulla pagina Facebook dei Saltamartin e su YouTube.

F.L.