
di Barbara Apicella
La Monza fatta di stuzzicadenti è alla ricerca di una casa. Uno spazio pubblico dove tutti i monzesi (ma non solo) possano ammirare le riproduzioni dei maggiori monumenti di Monza perfettamente realizzati in scala utilizzando gli stuzzicadenti. Opere costruite con passione e pazienza certosina da Enrico Rossi, classe 1931, monzese con la passione per la sua città e per l’arte che nel corso dei decenni ha realizzato grandi riproduzioni dei maggiori monumenti della città, oltre a presepi e molti altri oggetti. Tutti utilizzando esclusivamente stuzzicadenti e colla. Adesso però le sue opere sono alla ricerca di una casa. "Un luogo istituzionale dove tutti possano vederli - spiega un’amica dell’artista che chiede di rimanere nell’anonimato e che ha in casa molte delle sue produzioni -. L’ultima mostra di Enrico risale al 2018. Un grande successo in Galleria civica dove sono stati oltre 2mila i visitatori che hanno potuto ammirare i suoi capolavori che riproducono Monza con gli stuzzicadenti". Dopo quella mostra l’artista aveva lasciato in dono al Comune le riproduzioni dell’Arengario, del Duomo e del Municipio. Un patrimonio per la collettività. Un sogno che Rossi spera di poter realizzare nella certezza che, attraverso i suoi stuzzicadenti, i monzesi e i turisti possano guardare alla città di Monza con occhi diversi. "Enrico ha davvero un grande talento - prosegue -. Con le sue riproduzioni ha lasciato i visitatori a bocca aperta. Alcune sue opere sono state inviate anche all’azienda dove si rifornisce degli stuzzicadenti che hanno apprezzato il dono e lo hanno messo in bella mostra".
Il sogno è quindi quello di poter fare ammirare Duomo, Arengario, Comune, le varie chiese, la Villa Reale, l’ingresso del Tennis Club, la Cappella Espiatoria, il Monumento ai caduti a tante persone. "Io custodisco le sue opere. Quando gli amici e parenti vengono a farmi visita restano a bocca aperta. Ma tutti mi dicono che queste opere sono patrimonio della città e devono essere ammirate da tutti i cittadini. Sarebbe bello poterle esporre in modo permanente per esempio in Villa Reale, ma anche in Comune. Oppure ogni opera potrebbe trovare spazio all’interno del luogo che rappresenta. La mia paura è che finiscano negli scantinati: Enrico Rossi e Monza non meritano questo". L’assessore alla Cultura Massimiliano Longo rassicura. "Le opere che Enrico Rossi ci ha consegnato (Duomo, Arengario e Municipio, ndr) sono esposte nel mio ufficio e in quello del sindaco. Tutte le persone che vengono le ammirano e ne riconoscono il grande valore. Queste opere sono patrimonio di tutti i monzesi".