
Andrea Lucchetta Ciccio Graziani Adriano Panatta e Martin Castrogiovanni sono i protagonisti della rassegna
La compagnia è ben affiatata. Ed è, soprattutto, sufficientemente collaudata. L’ultimo arrivato, lo stesso diretto non ha problemi a definirsi tale, è l’ex rugbista Martin Castrogiovanni, che da quattro anni ha sostituito l’ex ginnasta Yuri Chechi. Un acquisto indubbiamente di peso per una formazione che, martedì sera, ha cenato e chiacchierato all’Hotel de la Ville con gli ospiti invitati da Banca Generali. La “scusa” era la presentazione dell’iniziativa “Un campione per amico”. Battute e riflessioni scherzose non sono mancate. I fantastici quattro in questione, del resto, nello sport ne hanno davvero combinate delle belle. Adriano Panatta, 75 anni a luglio, nel 1976 vinse gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros. Nello stesso anno, con l’Italia, si aggiudicò la Coppa Davis. Francesco “Ciccio” Graziani, 73 anni a dicembre, è stato campione d’Italia con il Torino nella stagione 1975-1976 e campione del mondo con la nazionale allenata da Enzo Bearzot a Spagna 1982. Andrea “Lucky” Lucchetta compirà 63 anni il 25 novembre. L’ex pallavolista ha vinto tutto a livello di club e nazionale. Gli è sfuggita solo la medaglia d’oro alle Olimpiadi, finora un tabù per il volley maschile. Lui si è dovuto accontentare della medaglia di bronzo, vinta a Los Angeles nel 1984. Il ragazzino dal punto di vista anagrafico è Martin Leandro Castrogiovanni, nato in Argentina il 21 ottobre 1981 da famiglia di origine italiana. L’ex rugbista è stato il pilone di Calvisano, Leicester, Tolone e Racing 92. Ha disputato 119 partite con la nazionale italiana. Nel 2013, come riconoscimento per la sua carriera nel massimo campionato inglese, è stato ammesso alla Premiership Rugby Hall of Fame, unico giocatore italiano ad aver ottenuto questo riconoscimento.
Tutti si trovano a proprio agio nel commentare le partite del proprio sport e non solo. Tutti “bucano” lo schermo senza difficoltà. Panatta, davanti alla platea dell’Hotel de la Ville, non ha esitato nell’acchiappare il microfono e a dare il via alla serata. Castrogiovanni non ha invece esitato nel far notare che, se non ci fosse lui ad abbassare l’età media del quartetto, l’iniziativa targata Banca Generali si potrebbe chiamare “Un nonno per amico”. Graziani ha schivato la trappola e se l’è cavata con un dribbling, coniando la definizione "meno giovane". "Alcuni ragazzi – ha ricordato Graziani – hanno provato anche a chiedermi come si diventa campioni del mondo. L’importante è che i giovani si avvicinino allo sport e si divertano". "Il gioco – ha puntualizzato Lucchetta – è una chiave per entrare nel cuore di ogni bimbo".
L’effetto Sinner, inevitabilmente, ricade anche su “Un campione per amico”. "Sinner – ha riconosciuto Panatta – è un personaggio totale. Le scuole tennis hanno registrato un aumento del 30% degli iscritti. Si è messo in moto un grande volano". "Per quanto mi riguarda – ha commentato Castrogiovanni – non ho rimpianti, ho sempre dato tutto, ho avuto una bella carriera. Avrei potuto, però, studiare di più. Avrei dovuto giocare di meno alla Playstation". Castrogiovanni, durante il mondiale 2015 in Inghilterra è stato operato per l’asportazione di un neurinoma al plesso lombare. Dopo poco più di due mesi dall’operazione è tornato in campo. Nel 2016 ha annunciato il ritiro. "Lo sport – ha aggiunto - serve a capire che si può perdere e si può vincere. Io mi ritengo molto fortunato. Ma tutti perdiamo, tutti abbiamo momenti difficili".
Gianni Gresio