ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

I Comitati alzano la voce: "Ci mettono la museruola"

Il Pd si scaglia contro il nuovo regolmento elaborato dal Comune "I parlamentini di quartiere senza autonomia e contributi economici".

I Comitati alzano la voce: "Ci mettono la museruola"

I Comitati alzano la voce: "Ci mettono la museruola"

"Regolamento museruola". Così, il Partito democratico di Desio definisce il nuovo documento elaborato dall’Amministrazione comunale per gestire i rapporti con i Comitati di Quartiere. Un atto che, secondo l’opposizione, rischierebbe addirittura di "distruggere" i comitati. Esclusione dei soggetti interessati dalla progettazione, introduzione di forti elementi di controllo, perdita di autonomia e assenza di contributi economici: queste le principali critiche. "Le critiche non si limitano alla sola elettività che, in sé, potrebbe anche non essere particolarmente osteggiata; nessuno ha affermato che non ci debba essere un regolamento - sottolinea il Pd -. Tuttavia, quello proposto si è rivelato un testo copiato di sana pianta da quello del Comune di Seregno che, ovviamente, è stato studiato sulla realtà seregnese, con la sola aggiunta di adattamenti fortemente limitativi delle prerogative attuali dei Comitati. La giunta Gargiulo non ha fatto un ragionamento sulla realtà di Desio e il regolamento proposto, lungi dal voler valorizzare i Comitati di Quartiere, mette loro la museruola al fine di addomesticarli, decretandone così l’inesorabile spegnimento". Secondo il Pd, non sono stati consultati i Comitati.

"Nel regolamento seregnese, ad esempio - spiega il segretario Filippo Violante - è contenuta una previsione per effetto della quale i Comitati possono avanzare proposte su qualunque materia considerino di proprio interesse. In quello desiano, al contrario, è previsto che i Comitati possano essere interpellati dall’amministrazione su qualunque tematica per la quale essa intenda acquisire un parere. Il messaggio della giunta è: facciamo noi e, se proprio dovessimo avere bisogno, vi chiameremo". Sotto accusa anche il metodo elettivo imposto, la mancanza di risorse economiche e l’obbligo dei Comitati di notificare all’amministrazione la data e l’ordine del giorno con almeno 5 giorni di anticipo. Ma l’assessore Andrea Civiero non ci sta: "Trovo veramente incomprensibile la polemica. Ovviamente il regolamento è stato scritto dall’amministrazione, che è stata legittimata con il voto, ad amministrare la città. È poi stato condiviso con i comitati esistenti. Per quanto riguarda l’autonomia dei comitati il regolamento, al contrario di quanto dichiarato, non prevede alcuna restrizione nell’operatività".