Guantoni in rosa, flashmob contro la violenza

I ragazzi dell’Olivetti a lezione di autocontrollo e difesa personale con Alessio Martino, insegnante e campione di Muay Thai

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di Cristina Bertolini

Guantoni in rosa, un flashmob per dire no alla violenza di genere. Protagonisti ieri all’istituto alberghiero Olivetti il professor Alessio Martino (insegnante di accoglienza turistica), campione di Muay Thai, e i ragazzi delle classi 1a C, 2a F e 2a B.

Obiettivo, insegnare a ragazzi e ragazze l’autocontrollo, semplici tecniche di difesa immediata, ma soprattutto sensibilizzarli al tema della violenza, perché imparino a stare vicino a chi la subisce, nel caso in cui ne vengano a conoscenza e aiutino a denunciare e a farsi aiutare. L’evento è stato seguito da Rosario Mancino, delegato della sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti. Mancino ha sottolineato che le abilità personali nell’autodifesa devono servire a difendere i più deboli. La scuola, diretta dalla preside Renata Cumino, offre occasioni di formazione e crescita a tutto campo ai ragazzi, dagli stage settoriali alla formazione di più ampio respiro.

"L’educazione insegnata in famiglia, a scuola e nello sport – dice Alessio Martino – deve permettere ai ragazzi di individuare la linea di confine del rispetto, evitando di provocare gli insegnanti (compromettendo il diritto allo studio degli altri compagni), evitando di esercitare atti di bullismo e violenza a scuola e a casa, astenendosi da atti di spavalderia nei quartieri. Spero che Guantoni in rosa possa essere esteso anche ad altre scuole del territorio".

Da anni in palestra Alessio Martino tiene oltre ai corsi di difesa personale che lungi dal formare dei piccoli “Rambo“ permette di non perdere la calma di fronte ad un atto di violenza improvviso, di conoscere alcune mosse per svincolarsi, fuggire e chiedere aiuto. Ai ragazzi ha dimostrato qualche piccolo rudimento di pugilato e mosse di ginocchio e di gomito del Muay Thai.

"Lo sport – ha chiosato la professoressa Fernanda Ferrara, insegnante di Diritto – non deve diventare strumento di violenza, ma promuovere inclusione e difesa dei più deboli. La famiglia ha un ruolo importante e deve sostenere la scuola".

C.B.