GABRIELE BASSANI
Cronaca

Groane ancora a fuoco. Incendio nel Parco. Occhi puntati sui pusher

Due ore per spegnere le fiamme estese su 30mila metri quadrati di terreno. Non è escluso che il rogo possa essere stato innescato dagli spacciatori.

Groane ancora a fuoco. Incendio nel Parco. Occhi puntati sui pusher

Groane ancora a fuoco. Incendio nel Parco. Occhi puntati sui pusher

L’allarme è partito da alcuni automobilisti in transito sulla provinciale che attraversa i boschi delle Groane: grosso incendio ieri mattina nella zona di confine tra Solaro, Limbiate e Cesate. Alle 11 sono state inviate diverse squadre di vigili del fuoco dai comandi di Monza, Lazzate, Desio, Saronno, Garbagnate. Oltre 20 pompieri con 6 mezzi. Anche il Parco delle Groane ha attivato i volontari del servizio antincendio boschivo e le Gev. Sono servite due ore di lavoro serrato per domare l’incendio che ha interessato una vasta fetta di bosco ai margini della XIV strada di Cesate a sud della zona industriale di Corso Europa di Solaro e nelle vicinanze della zona delle piscine di Limbiate.

È la stessa area che poco più di un anno fa fu interessata da un incendio devastante, partito a tarda sera, durato tutta la notte e che tenne impegnati operatori e volontari per diversi giorni. Ieri mattina, per fortuna, l’intervento rapidissimo dei vigili del fuoco ha consentito di circoscrivere l’incendio e di riuscire a spegnerlo dopo 2 ore, con i mezzi antincendio più grossi rimasti all’inizio del bosco a gettare acqua sulla cintura esterna e moduli attrezzati più piccoli e leggeri che si sono spinti all’interno della vegetazione fino a raggiungere il primo fronte delle fiamme. Subito dopo sono partiti i lavori di bonifica a cura delle squadre di volontari del Parco per rovesciare la terra in modo da impedire il riaccendersi di focolai. L’area interessata dall’incendio è di circa 30mila metri quadri, a bruciare è stata soprattutto vegetazione bassa di sottobosco. Sulle origini del rogo non ci sono dati ufficiali ma sono in molti a puntare il dito sulla presenza massiccia di spacciatori e tossicodipendenti all’interno di quest’area di bosco.