Gli attivisti in prima linea. Rifiuti buttati nel Lambro e Zone 30 a rilento: "Qui c’è tanto da fare"

Da Legambiente al Comitato aria pulita: denunce, segnalazioni e proposte "Vediamo maggiore sensibilità, ma molti progetti sono ancora solo promesse".

Gli attivisti in prima linea. Rifiuti buttati nel Lambro e Zone 30 a rilento: "Qui c’è tanto da fare"

Gli attivisti in prima linea. Rifiuti buttati nel Lambro e Zone 30 a rilento: "Qui c’è tanto da fare"

La difesa dell’ambiente in rete. Comune, associazioni, singoli cittadini a confronto, fra proposte e critiche. Anche questo è il festival della sostenibilità. Ieri nell’arco della giornata sono state numerose le testimonianze di esperti, autorità politiche e volontari sul palco, mentre gli stand delle associazioni ambientaliste presentavano le loro attività sul territorio. Legambiente Monza loda la volontà di mettere insieme Amministrazione e cittadini, ma si dice consapevole che la strada da fare in città è ancora lunga. "Monza vive il problema di avere poche aree verdi e quelle che ci sono spesso sono sporche e si vedono spuntare costruzioni vicino – lamenta la presidente di Legambiente Monza, Anna Da Re –. Un altro fenomeno che ci preoccupa è l’aumento dei rifiuti gettati nel Lambro. In questi ultimi tre anni è stato costante, soprattutto di rifiuti tessili. Questo ci ha spinto a intraprendere uno studio per scoprirne l’origine. Ciò che apprezziamo è la possibilità di presentare le nostre osservazioni per i piani attuativi comunali. Ci teniamo a mantenere vivo il dialogo con l’Amministrazione". Di natura simile l’osservazione di Cruciano Nasca, presidente del Comitato aria pulita Monza. "Con la Giunta si sono aperti spazi di confronto significativi – esordisce l’attivista –, ma non ci stanchiamo di ribadire l’urgenza di certe politiche. Ad esempio mi chiedo perché la Zona 30 nel quartiere Libertà non sia ancora attiva. I cittadini si attendono interventi di questo tipo. Penso soprattutto ai genitori che a gran voce chiedono l’attivazione di pedibus per accompagnare a scuola a piedi i propri figli. Le proposte che arrivano direttamente dai cittadini devono avere la priorità".

A proposito di iniziative che partono dai cittadini, notevole è il lavoro che sta mettendo in atto l’associazione Bella Jajo, nata 5 anni fa per mantenere viva la memoria di Jacopo Abramo – Jajo per gli amici –, ragazzo scomparso a soli 24 anni a causa di una malattia, che era animato da una forte passione civica e sensibilità per l’ambiente. Da allora l’associazione è impegnata nella creazione in città di isole ambientali, boschetti fioriti - attraverso la piantumazione di alberi mangia smog in città - e progetti di didattica ambientale nelle scuole primarie, oltre che all’organizzazione di eventi musicali e partite di calcetto per ricavare fondi a favore della ricerca contro il cancro. "Abbiamo appena inaugurato il nuovo bosco Bella Jajo nel parco di via Sacconaghi a Monza – dichiara Rocco Abramo, padre di Jajo e presidente dell’associazione –. Con la collaborazione dell’assessorato all’ambiente abbiamo piantumato 30 alberi, proprio lo stesso giorno in cui Jajo avrebbe compiuto 30 anni".

A.S.