BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Gli 007 del sangue. Ecco il super laboratorio che va a caccia di “veleni“

La struttura universitaria promossa dalla Regione a centro specialistico per ricercare sostanze proibite anche in caso di incidenti stradali.

Gli 007 del sangue. Ecco il super laboratorio che va a caccia di “veleni“

Gli 007 del sangue. Ecco il super laboratorio che va a caccia di “veleni“

Il laboratorio universitario che smaschera i pirati della strada è stato promosso dalla Regione a Centro ultra specialistico per le sostanze d’abuso. Fra le sue eccellenze, la spettrometria di massa, che serve a trovare alcol e droga, ma è un alleato insostituibile anche nella farmacologia clinica e nella diagnosi e nella cura delle malattie metaboliche, la tecnica permette infatti di individuare sostanze sconosciute. Desio la insegna agli specializzandi. Il servizio di medicina legale è a disposizione di tre province: Brianza, Lecco e Bergamo. I numeri sono importanti: nelle sue stanze si portano a termine 1,7 milioni di prestazioni l’anno, 100mila esami del sangue, nel mucchio anche quelli dei trasgressori del Codice della Strada. Si aggiungono 15mila prove di elettroforesi, la valutazione della quantità di proteine nel sangue o in altri campioni biologici per rintracciare eventuali problemi. L’università Bicocca l’ha scelto come sede per l’insegnamento della diagnostica del corso di Medicina e chirurgia e della Scuola in patologia clinica e biochimica che quest’anno ha immatricolato 27 specializzandi, 9 dei quali sono impegnati nello stesso Pio XI. E poi c’è la storica scuola per tecnici, laurea triennale, fiore all’occhiello dell’Asst Brianza. Le matricole qui invece sono 25.

"La presenza dell’ateneo – spiega il primario Valerio Leoni – consente di mettere a disposizione dei nostri ospedali il frutto delle nuove conoscenze, cioè test utili a individuare i problemi in anticipo di anni rispetto all’approdo sul mercato dei kit commerciali corrispondenti". Il laboratorio di Desio è stato ed è coinvolto in progetti di ricerca nazionali e internazionali, in gruppi di studio e di collaborazione e nella redazione di linee guida, ruoli che ne certificano la qualità. Non solo.

La struttura si porta dietro un pezzo di storia del Paese in fatto di crisi ambientali. Al suo team, infatti, fu affidato il piano di monitoraggio dei parametri ematici per 35mila residenti nell’area inquinata dopo il disastro della diossina all’Icmesa di Seveso nel 1976. Un’apocalisse, l’immenso "lavoro sentinella" svolto dagli specialisti ha permesso di costruire una banca dati unica nel suo genere a livello nazionale.