BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Chi è Giuseppe Spata, lo psicologo brianzolo ‘persona dell’anno’ in Sicilia

Il padre della riabilitazione per disabili in Lombardia e dirigente all’ospedale di Vimercate premiato nella sua città di origine, Castellammare del Golfo

A destra l’ex direttore generale Giuseppe Spata, 81 anni, alla premiazione in Sicilia

Da educatore al carcere minorile Beccaria di Milano ai vertici della sanità brianzola e lombarda e ora il premio "a una carriera spesa per i pazienti". Giuseppe Spata, 81 anni, ex direttore generale del San Gerardo di Monza e dell’Azienda ospedaliera Desio-Vimercate è "Persona dell’anno” in Sicilia, la sua città, Castellammare del Golfo, gli ha tributato il riconoscimento.

E lui l’ha ricevuto commuovendosi, un’immagine inedita per il manager a riposo dopo 59 anni di servizio, tenace, volitivo, amato e temuto, "ho sempre pensato che aiutare le persone fosse un dovere", dice con le lacrime agli occhi. È preoccupato per la china che la sanità ha preso "il decadimento è sotto gli occhi di tutti, i servizi sono ridotti ai minimi termini. Manca la visione, si è perso di vista cosa siano prevenzione, cura e riabilitazione. Non si fanno economie sul personale, ma sugli acquisti e i risparmi si investono ampliando gli organici, così si svuota il pronto soccorso".

Sbarcato a Milano nel 1962 con studi classici alle spalle, entra al Beccaria, "avevo 20 anni, prima come educatore poi come insegnante", si laurea in Psicologia e diventa il padre della riabilitazione per disabili e non aprendo i primi ambulatori sul territorio nell’hinterland milanese, Cusano, Cormano, Bresso, Cinisello, "e contemporaneamente avvio il primo inserimento a scuola di un ragazzo con handicap con il sostegno pagato direttamente dalla struttura".

E da qui inizia un’altra rivoluzione: "Il percorso che porterà alla chiusura delle scuole speciali a Monza. Costituisco una commissione per eliminare la vergogna delle classi differenziali aperte dal ‘29". È una svolta. Poi la progettazione del nuovo ospedale a Vimercate con Mario Botta, "l’accesso diretto dei malati alle strutture per esami, senza prenotazione, a partire dalla Tac. Risultati oggi impensabili".

Miracolo? "No, buon senso. Se mancano medici, si amplia il numero chiuso alla facoltà. Chiedevo a specialisti e tecnici di fare gli straordinari in libera professione e le code sparivano". Quando scoppia l’epidemia di aviaria, viene scelto dal Ministero come responsabile nazionale per la gestione dell’emergenza e dal San Gerardo guida le operazioni, nel 2013 il governatore Roberto Maroni lo porta alla testa della sanità regionale.

Fra i meriti, uno è sotto teca: "La menzione di Andrea Monorchio, ragioniere generale dello Stato, per avere introdotto per primo il controllo di gestione nei conti degli ospedali".