Tram della Comasina: all’annuncio di Salvini non sono ancora seguiti atti concreti e il Partito democratico ora mette alle strette il ministro: "Salvini chiarisca se non ci sono i fondi aggiuntivi necessari per la M1 e la Milano-Limbiate".
L’annuncio del finanziamento del progetto di riqualificazione della linea del tram Milano-Limbiate, noto un tempo come Frecciarancio, era arrivato a fine settembre dal ministro e leader della Lega, Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione della quinta corsia sull’autostrada Milano-Laghi.
Ma da allora non si è visto ancora un provvedimento che metta nero su bianco l’assegnazione degli 88 milioni di euro mancanti a coprire gli extracosti del progetto di riqualificazione della linea, di cui peraltro si parla ormai da oltre 10 anni, mentre da un anno e un mese il servizio è stato sospeso per la mancanza dei requisiti di sicurezza. "Solo il 29 settembre scorso – dicono i consiglieri regionali Gigi Ponti e Simone Negri – in un incontro con il sindaco di Milano, Beppe Sala, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini aveva garantito i fondi necessari per il prolungamento della M1 fino a Baggio e della metrotranvia Milano-Limbiate, opere già finanziate, che dovrebbero partire nel 2024, ma per le quali si sono resi necessari fondi supplementari, pari a 211 milioni di euro, per l’aumento dei costi delle materie prime. Ad oggi quei fondi ancora non risultano in nessun capitolo di bilancio e per questo ci sono seri dubbi sul fatto che l’impegno assunto sarà mantenuto".
Per concretizzarsi, l’impegno del finanziamento deve necessariamente essere inserito nell’impianto complessivo della manovra di Bilancio, così da poter diventare legge entro la fine dell’anno e consentire, per la Milano-Limbiate, di bandire la gara già all’inizio del 2024, visto che il progetto è ormai stato approvato definitivamente in tutte le sedi.
"Mentre per la nostra regione il Governo delle destre non dà certezze delle risorse, garantisce i fondi per il Ponte sullo stretto, per il quale solo nel 2024 sono stati stanziati 780 milioni di euro –attacca il Pd –. Si sceglie di investire in un’opera la cui utilità è quanto meno dubbia e di cui comunque non si conoscono i tempi di avvio e di realizzazione, anziché assicurare la realizzazione di opere che sono già in fase di avviamento e che sono di certa utilità per tutto il territorio dell’area metropolitana milanese e della Brianza".