REDAZIONE MONZA BRIANZA

Gabriella, la pediatra monzese con la “malattia“ dell’arte

Gabriella Tornotti, dottoressa con passione per la pittura, vince sfida contro insegnante scettica. Mostra "Reale inatteso" a Monza conferma il suo talento artistico.

Gabriella Tornotti, dottoressa con passione per la pittura, vince sfida contro insegnante scettica. Mostra "Reale inatteso" a Monza conferma il suo talento artistico.

Gabriella Tornotti, dottoressa con passione per la pittura, vince sfida contro insegnante scettica. Mostra "Reale inatteso" a Monza conferma il suo talento artistico.

Il suo percorso d’artista non è stato facile. Anzi. Alle scuole elementari ha avuto un’insegnante che le diceva non sapesse disegnare. Una sfida che Gabriella Tornotti (nella foto), dottoressa con la passione della pittura, ha accettato e vinto. La conferma è arrivata anche dai riscontri positivi alla mostra dei suoi lavori intitolata “Reale inatteso“ , ospitata dalle Argenterie Reali della Reggia di Monza. La rassegna è stata promossa dalla Casa della Poesia nell’ambito della rassegna Mirabello Cultura. La monzesissima Gabriella, dunque, ha giocato in casa e si è imposta grazie all’originalità dei suoi acquarelli, alle sue meduse definite da un critico "informali". Questa era la sua prima personale. In precedenza aveva esposto in diverse collettive.

A conferma di come quella maestra di tanti anni fa avesse proprio sbagliato giudizio. "Ma già allora – ricorda Gabriella, studentessa al Liceo Zucchi, laureata in medicina, specializzata in pediatria, docente di pediatria all’Università di Milano Bicocca – a me disegnare piaceva. Tornavo a casa e disegnavo per conto mio". In seguito, ovviamente, ha trovato chi l’ha incoraggiata, anche tra i colleghi. Tra i suoi sostenitori, per esempio, c’è pure Andrea Biondi, ex direttore della Clinica Pediatrica dell’Irccs San Gerardo. Era un suo estimatore il giornalista Rai Franco Di Mare, amico di famiglia, morto lo scorso maggio. "Inizialmente – riconosce – non mi aspettavo di avere così tanto coraggio e di essere così apprezzata".

Gianni Gresio