Futuro da “fantascienza“ Cure migliori per tutti e chirurghi-robot a distanza

Il presidente dell’Irccs di Monza Claudio Cogliati delinea gli obiettivi a lungo termine: "Vogliamo essere una grande struttura generale con una parte pediatrica di altissimo livello".

Futuro da “fantascienza“  Cure migliori per tutti  e chirurghi-robot a distanza

Futuro da “fantascienza“ Cure migliori per tutti e chirurghi-robot a distanza

"Questo Irccs non potrà e non vorrà mai essere un ospedale pediatrico, perché il futuro di un ospedale pediatrico è l’estrema specializzazione che avrà necessità di avere strutture ultra specialistiche di discipline diverse: avere una neurochirurgia di altissima qualità in grado di gestire situazioni estremamente complesse in pediatria permette ai bambini che sono qui ricoverati di avere le competenze migliori". Claudio Cogliati è il presidente dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico San Gerardo dei Tintori. Una carriera da pediatra e manager della Sanità, è stato chiamato a guidare la crescita dell’Irccs brianzolo. Che, come scrive il ministero della Salute, è “la naturale evoluzione della sperimentazione gestionale decennale“ tra ospedale, Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma e Fondazione Tettamanti.

Ma "il San Gerardo si candida a essere un grande ospedale generale con una parte pediatrica di altissimo livello. È il primo esempio in Italia. I servizi che il San Gerardo ha sempre dato al territorio, sempre ci saranno, con la possibilità di affrontare quelle complessità che la ricerca di tutto il mondo potrà applicare qui. Irccs ha una vocazione pediatrica, ma vogliamo seguire i pazienti anche oltre i 14 anni. Perché il bambino che viene curato diventa adulto e in un’unica struttura crescerà trovando tutte le risposte ai suoi bisogni".

È questo il futuro?

"Certamente. E, dal momento che ci sono grossi investimenti anche con il Pnrr sull’informatica e sui collegamenti informatici, vogliamo diventare punto di riferimento di una sanità personalizzata a distanza. Il paziente non viene più trasferito qui, ma - magari da una casa di comunità o da un altro ospedale - i medici che seguono in staff quel paziente complesso possono avere tutte le informazioni trasferendo a noi la cartella clinica. E addirittura, perché no, addirittura trasferire la possibilità di intervenire da qui con un robot che opera da un’altra parte".

Una fantascienza che, però, risponde anche a un preciso destino della Sanità.

"Il personale sanitario è in forte contrazione e non riusciremo ad avere tantissime persone ultra specializzate per ciò che serve. E quindi è molto importante che ci siano persone formate, in collegamento con tutto il mondo, che sappiano trasferire al letto del paziente le tecniche migliori di diagnosi e cura".

Anche perché le risorse non sono infinite...

"E infatti bisogna ottimizzarle. E per ottimizzare qualcosa di estremamente specialistico, non puoi portarlo anche nell’ambulatorio, sarebbe troppo dispersivo. Non è pensabile che certi ospedali continuino a fare tutto, ognuno deve fare solo ciò che sa fare al meglio".

A proposito di risorse: nel 2022 il San Gerardo aveva attivi studi e progetti di ricerca per 23 milioni e mezzo, la Fondazione Mbbm per poco più di un milione. Il riconoscimento in Irccs dovrebbe portare una iniezione maggiore di contributi a sostegno della ricerca.

"In teoria sì. Noi per quest’anno avremo da parte del ministero un finanziamento di 1,2 milioni di euro. Ma l’idea è di andare a cercare finanziamenti anche fuori dall’Italia insieme agli altri Irccs. Peraltro entreremo anche noi nella Fondazione per l’ innovazione e il trasferimento tecnologico che riunisce già Area Expo, Istituto tumori, Besta, Ca’ Granda e San Matteo di Pavia. Così avremo la forza di proiettarci in tutto il mondo e attirare capitali, trasferimento tecnologico, brevetti, sperimentazioni, fondi gestiti da Area Expo, in maniera molto più snella di quanto la pubblica amministrazione, con fondazioni pubbliche, sia in grado oggi di fare".

M.Galv.