Frontalieri e nuove tasse. No di Del Barba

L'onorevole Valtellinese Mauro Del Barba di Italia Viva critica le decisioni dei governanti sulla sanità di montagna e sui frontalieri, chiedendo interventi strutturali e non "cerotti improvvisati". Promette battaglia in Parlamento per chiarire la gestione operativa.

Frontalieri e nuove tasse. No di Del Barba

Frontalieri e nuove tasse. No di Del Barba

Sanità di montagna? Servono interventi strutturali non cerotti improvvisati. Questa l’opinione dell’onorevole valtellinese Mauro Del Barba (nella foto) di Italia Viva che commenta negativamente le decisioni dei governanti su sanità di montagna e sui frontalieri.

"Sulla sanità di montagna e sui frontalieri la musica non cambia – attacca Del Barba -. Ancora una volta si introducono nuove tasse sui cittadini, addirittura poche settimane dopo aver entusiasticamente sventolato il nuovo accordo con la Svizzera. Un’altra promessa smentita, segno che anche quando sono al governo si sentono in campagna elettorale". Del Barba promette battaglia in Parlamento. "Per quanto riguarda la nuova tassa sto già preparando un’interrogazione per chiarirne la gestione operativa. Venendo alle spese per la sanità, siamo preoccupati che chi ha fin qua sottovalutato e ignorato le nostre proposte sulle sanità di montagna, già dalle prime dichiarazioni e norme, si stia dimostrando poco preparato sulla sua attuazione. Non permetteremo che anche questa diventi una bandierina, che in questo caso serve a coprire anni di errori. La pandemia ci ha mostrato che la sanità, pubblica e privata, è una priorità per la tenuta sociale del Paese e la sua sicurezza. Servono risorse straordinarie e strutturali e il Mes sanitario, che chiediamo di ripristinare… aveva esattamente questo scopo. La revisione degli attuali modelli si sanità, a partire dalle leggi nazionale e regionali, e la specifica previsione di modelli per i territori periferici sono argomento strategico. Lavoreremo affinchè le proposte che per anni sono state ignorate ora vengano realmente ascoltate. La Regione riconosca i suoi errori e cominci finalmente a dialogare con il territorio". Fulvio D’Eri