
Grazie ai due frontalieri. di Lentate sul Seveso riconosciuti dalle norme la Provincia di Monza e Brianza incassa 2.925,12 euro di ristorni
Arrivano i soldi delle tasse pagate dai frontalieri in Svizzera nel 2022 e questo è l’ultimo anno in cui sono ancora esclusi i residenti nei 9 comuni della Provincia di Monza e Brianza che rispettano il requisito della distanza dal confine sotto i 20 chilometri. O meglio, ad oggi restano solo i due frontalieri di Lentate sul Seveso grazie ai quali la Provincia di Monza e Brianza incassa 2.925,12 euro.
Nel frattempo però, i lavoratori targati MB che si spostano quotidianamente in territorio elvetico e che sono dell’ordine stimato di un centinaio, possono usufruire del nuovo regime fiscale forfettario che va a sanare un problema sulla doppia imposizione che si trascinava da tempo. "Diciamo che è stato fatto un primo importante passo, che mette in sicurezza i lavoratori frontalieri anche dei nostri comuni chiarendo definitivamente il loro status davanti al Fisco, mentre dal prossimo anno, se passerà quanto contenuto nella legge di Bilancio, la Provincia di Monza e Brianza potrà contare sul ristorno delle quote fiscali prodotte dai lavoratori di 9 comuni e non uno soltanto", spiega Andrea Monti, sindaco di Lazzate, che alla questione ha dedicato particolare attenzione anche nel suo precedente ruolo di consigliere regionale. Nel nuovo elenco di comuni brianzoli che concorrono a formare la quota di ristorno per la Provincia ci sono, oltre a Lentate sul Seveso - che oggi è l’unico inserito per via del fatto che il solo Cantone dei Grigioni nella Confederazione Elvetica lo riconosce come comune frontaliere - anche Lazzate, Misinto, Cogliate, Barlassina, Meda, Briosco, Giussano e Veduggio con Colzano, i cui confini risultano tutti distanti meno di 20 chilometri dalla Svizzera. "Il comma 3 dell’articolo 15 della Legge di Bilancio stabilisce proprio che dal 2025 i ristorni verranno effettuati sulla base del nuovo elenco di comuni, stabilito con gli accordi del 2023", ricorda Monti.
Ad oggi, il ristorno fiscale delle tasse versate in Svizzera con le imposte del 2022, per la Lombardia ammonta a poco meno di 13 milioni di euro. Vengono girati dalla Regione alle Comunità Montane e alle Province all’interno dei cui territori sono situati i comuni di frontiera con una percentuale di lavoratori frontalieri minore del 3% sul totale dei cittadini residenti. In caso di percentuale superiore, il ristorno va direttamente ai comuni.
"Voglio ricordare – sottolinea l’assessore regionale Massimo Sertori – che il meccanismo dei ristorni sarà in vigore fino al 2033, come stabilito nell’Accordo Italia-Svizzera che ha individuato un periodo transitorio decennale, a partire dal 2023, cessato il quale sarà il Governo italiano a compensare i territori dei frontalieri".