CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Monza, muro imbrattato al Frisi. “Fuori il colpevole o tre settimane senza ginnastica”

L’aut aut della preside Lucia Castellana dopo le scritte a sfondo sessuale negli spogliatoi appena imbiancati

Il Liceo scientifico Frisi di Monza

Il Liceo scientifico Frisi di Monza

Monza, 17 ottobre 2023 – Tre settimane di scienze motorie teoriche in classe, con tanto di verifiche scritte. Questa la punizione per tutti i 1300 studenti del liceo scientifico Frisi di Monza, per aver aver imbrattato i muri dello spogliatoio maschile, appena imbiancati, con scritte volgari a sfondo sessuale.

È il contenuto di una circolare diramata dalla dirigente Lucia Castellana il 6 ottobre scorso. “Dalla data di emissione della presente - scrive la preside Lucia Castellana - si attenderà una settimana per dar tempo ai responsabili o a chi volesse fornire informazioni, di passare in vice presidenza”. Entro il termine nessuno si è fatto vivo. Quindi i docenti di educazione fisica hanno proposto di sospendere l'attività pratica in palestra, impiegando le ore per lezioni di teoria di scienze motorie, con relative verifiche. La stessa scritta goliardica era già comparsa lo scorso anno scolastico e anche questa volta i prof si sono impegnati a ripristinare i muri. La decisione ha stimolato il dibattito fra studenti e genitori. Giusy Cafaro, genitore membro del consiglio d'istituto suggerisce un maggior controllo: “Si potrebbe incaricare uno studente per classe di controllare che gli ambienti vengano lasciati in ordine come si trovano. Così se compare qualche scritta si individua almeno la classe. Gli ambienti non vanno imbrattati, ma è antidemocratico un provvedimento punitivo per tutti". "Non si tratta di una punizione - tiene a precisare la preside - vogliamo far riflettere che gli ambienti sono di tutti e tutti dobbiamo contribuire a tenerli in ordine. Non siamo per i controlli: la scuola ha una funzione educativa non di controllo e repressione. Non incoraggiamo la delazione, ma gli studenti dovrebbero riflettere tra loro e incoraggiare chi ha fatto il gesto a presentarsi spontaneamente, come già successo, dimostrando di aver capito l'errore". I rappresentanti di classe hanno detto alla preside che è giusto prendere provvedimenti. Ma rispetto al provvedimento i pareri sono discordi: "non è giusto che per colpa di un gruppetto nessuno faccia lezione in palestra" dice Salvo Tettamanzi. “Per me il provvedimento non serve - gli fa eco Federico Santin - la stessa scritta era comparsa lo scorso anno. L'interdizione delle lezioni in palestra enfatizza il gesto". Secondo Valeria Rosabianca “la punizione vuole essere un provvedimento esemplare per tutta la scuola” mentre per Marco Parisi “si poteva far pulire agli studenti su base volontaria; spronando a non farlo più”.