Limbiate, Frecciarancio sul binario morto. Il rilancio? Servono 27 milioni in più

Milano chiede l’intervento del Governo per coprire gli extra costi per l’aumento dei prezzi dei materiali

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di Gabriele Bassani

Ora è nero su bianco: servono altri 27 milioni di euro per coprire gli extra costi della nuova metrotramvia Limbiate-Milano e dovrà metterli il Governo per poter far partire la gara d’appalto. È quanto contenuto nella delibera approvata dalla giunta comunale di Milano. Il maxi progetto che prevede di trasformare la vecchia linea del tram della Comasina, dall’ex Ospedale di Mombello fino al capolinea d’interscambio M3 Comasina con oltre cent’anni di storia sulle spalle, in una moderna metroramvia su sede dedicata lungo la provinciale, vede salire il costo complessivo stimato dai 153 milioni e 224mila euro quasi interamente finanziati da Governo, Regione, Città Metropolitana, Provincia di Monza e Brianza e comuni della tratta, al nuovo totale di 174.224.972 euro. Balla una differenza di 26,9 milioni di euro.

Il costo complessivo, spiega una nota del Comune di Milano "è aumentato a causa della crisi che ha investito il settore delle costruzioni portando a un’impennata dei prezzi dei materiali edili". Per far partire i lavori è quindi necessario trovare ulteriori finanziamenti per un valore di 26,9 milioni. "Quello approvato è un atto molto importante – ha spiegato Arianna Censi, assessora alla Mobilità – per poter velocizzare al massimo le procedure della gara d’appalto, nel momento in cui si troverà la copertura degli extra costi. Questa modalità è stata concordata con i sindaci della tratta, con cui abbiamo avviato un proficuo dialogo e unito le forze per chiedere i finanziamenti per un’opera attesa da molti anni. Chiediamo ora al Governo di individuare presto le risorse per un’opera essenziale: se arrivassero i fondi, saremmo in grado di aggiudicare la gara già nel 2023 e immaginare la partenza lavori nel 2024".

Il tram ribattezzato Frecciarancio è fermo ormai da due mesi, in alternativa è stato potenziato il servizio dell’autobus sostitutivo che però, come ampiamente previsto, paga il dazio del viaggiare su una strada trafficatissima come la Comasina, in coda insieme a tutte le auto e i camion, con tempi di percorrenza che sono di fatto raddoppiati rispetto a quelli del tram, con disagi enormi per i pendolari rimasti orfani del servizio. Non trovano conferme le voci che vorrebbero un ripristino del servizio su rotaia dalla prossima primavera almeno per la tratta Varedo-M3 Comasina, quella messa meno peggio. Dal Comune di Milano fanno sapere che su sollecitazione dei sindaci è stato chiesto ad Atm un piano per un intervento tampone, che però avrebbe un costo tra i 5 e i 6 milioni di euro e tempi di realizzazione, tra progettazione e gare, molto simili a quelli della riqualificazione complessiva. Per questo motivo si è ritenuto di non percorrere quella strada. Insomma, per rivedere il tram della Comasina, occorrerà attendere almeno il 2026, sempre che proceda senza intoppi.