Francesca Sgariboldi, è nata una stella "Io e la scenografia: che emozione"

Ha debuttato al teatro Ponchielli di Cremona dopo aver vinto un prestigioso concorso internazionale

Migration

di Barbara Apicella

"Quando abbiamo terminato l’allestimento mi sono seduta in platea. Non c’era nessuno, ho guardato il palco e ho provato un’emozione indescrivibile. Ho visto passarmi davanti gli anni di studio, i sacrifici, le paure, i momenti di gioia e le difficoltà. Lì tutti condensati in quell’allestimento che mi vedeva per la prima volta scenografa di un’opera". Così inizia l’incontro con Francesca Sgariboldi, 31enne monzese, prestigiosa firma de ‘La Traviata’ una coproduzione Teatri di OperaLombardia e Fondazione Rete Lirica delle Marche, frutto di un concorso internazionale di regia per under 35 che l’ha vista tra i vincitori, nel settore della scenografia. Quando il 2 dicembre c’è stato il debutto al teatro Ponchielli di Cremona per Francesca Sgariboldi è stato il coronamento di un sogno. "Ma soprattutto l’inizio di una nuova avventura.

In quel momento hanno acquisito un senso tutte le notti sveglia, gli anni di studio e poi l’insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Carrara". Una carriera in continua ascesa quella della giovane scenografa monzese. Dopo il diploma all’Istituto Statale d’Arte di Monza, si è iscritta al CFP Bauer di Milano, proseguendo i suoi studi in grafica e comunicazione visiva. "Nel frattempo inizio a lavorare come graphic designer nel settore pubblicitario, arrivo prima al concorso per la progettazione di un calendario all’Associazione Studi Grafici di Milano". Ma Francesca capisce che le manca qualcosa: anche se i risultati professionali non sono tardati ad arrivare nel suo cuore sapeva che quello che voleva fare era altro. Così si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera dove frequenta il corso triennale di scenografia e la specializzazione biennale in scenografia teatrale, vincendo il primo premio al concorso per la realizzazione dell’immagine coordinata della Barcolana di Trieste. Poi il grande salto: nel 2015 uno stage come assistente scenografo al teatro alla Scala di Milano le fa capire che la scenografia era la sua strada. "Quando si è aperto il sipario mi sono messa a piangere", confida. Un lavoro non certo semplice dove creatività, ordine e perfetta organizzazione vanno di pari passo. Dove riuscire a trasformare in scena, oggetti, arredi la descrizione e renderla emozione per il pubblico sono impresa non certo semplice. "Ci sono mesi di duro lavoro dal concept all’allestimento. Il confronto con il regista, poi il lavoro a braccetto con attori, attrezzisti, l’adattamento ai vari palchi quando si va in tournée. E infine l’emozione quando il sipario si apre". Per Francesca è la realizzazione di un sogno anche se sa bene che non è stato facile realizzarlo, soprattutto in un Paese dove vivere di cultura è una rarità. "Non è facile ma se ci si crede non ci si arrende. Passo dopo passo, partendo dalla gavetta e non scoraggiandosi mai quando le porte neppure si aprono. In tanti mi dicevano che sarebbe stato difficile,per qualcuno impossibile".