Monza, il Forno dei Colombo da 100 anni in via Cavallotti

Da quattro generazioni servono caffè, ma anche da mangiare ai monzesi Un punto di riferimento di un quartiere che si è profondamente trasformato

Il forno dei Colombo in via Cavallotti a Monza

Il forno dei Colombo in via Cavallotti a Monza

Monza -  Ti accoglie il profumo di pane, pizza, pizzette e poi arancini di riso, polpette per un pranzo sfizioso, accompagnate da una serie di verdure al forno. È “Il forno dei Colombo”, panetteria, bar, sala aperitivi che da circa cento anni accompagna la vita di abitanti e passanti in via Cavallotti a Monza. I

lenia Tresoldi è la terza generazione di titolari che ha rilevato l’attività dal marito Massimo Colombo e che ora prosegue con il figlio, Andrea Colombo, quarta generazione, fresco di studi alla scuola alberghiera. Accompagna i suoi clienti dal mattino alle 7.30 con le colazioni, fino alle 13 e poi al pomeriggio dalle 17 alle 19. Si rivolgono a Ilenia e Andrea i ragazzi delle scuole vicine che vengono a comprare la merenda, oppure i genitori per un caffè veloce dopo aver accompagnato i ragazzi a scuola e prima di correre al lavoro. Pane, pizzette, focaccine e pasticceria: fanno tutto in casa, nel laboratorio del retrobottega e loro clienti lo sanno, il profumo si diffonde invitante nella via.Infatti vengono a prendere gustose merende dolci o salate da offrire ai colleghi per colazioni di lavoro o per ricorrenze.

È vasto l’assortimento di pasticceria, dai bigné ai pasticcini, cannoncini e torte di compleanno di ogni tipo, su ordinazione. Verso le 11.30 entrano le signore del quartiere a comprare il pane: "Il pane è buonissimo e i dolci ancora di più - commenta la signora Michela - hanno anche polpettine, asparagi, spinaci e broccoletti per aiutarsi un po’ con il pranzo".

In tre in laboratorio sfornano i dolci del periodo. In questi giorni le colombe vanno per la maggiore. E i clienti storici sanno di poter contare sulla qualità.

È rimasto un punto di riferimento fisso nei decenni il Forno dei Colombo, i clienti che venivano con i genitori ora sono a loro volta genitori e nonni. Andrea ricorda i racconti: "Questa è una zona benestante e risparmiosa, molto monzese; un tempo era ancor più una via commerciale di passaggio che introduceva al centro di Monza. C’erano il panettiere, l’ortolano, il macellaio. Poi mancando loro, i negozi hanno chiuso". Li ricorda tutti il signor Valerio, cliente storico che ha conosciuto anche i nonni e gli zii di Andrea: "Si sente la mancanza dell’ortolano e del pescivendono. La zia di Andrea aveva sposato lo zio del pescivendolo e il macellaio, che di nome faceva Colombo, era fratello del nonno di Andrea. Io torno sempre qui, perché la pizza come la fanno loro, non la fa nessuno".

Ogni quartiere di Monza era un micromondo e così anche via Cavallotti con i suoi commercianti che servivano il quartiere di Triante. Un mondo che ora non esiste più, spazzato via dal tempo e dalla concorrenza spietata della grande distribuzione che incombe sul centro della città. L’unica possibiltà è innovarsi, ampliare l’offerta. Per questo al Forno di Colombo hanno aggiunto l’ora dell’aperitivo. Una cosa semplice, un bianco secco accompagnato da pizzette e salatini, prodotti in casa, per introdurre alla cena e attirare anche la clientela dei giovani professionisti che lavorano nella zona.