Filo diretto di emergenza. Mai soli al Pronto soccorso. Il modello della Prefettura

Un collegamento immediato con il 112 per velocizzare le operazioni di intervento urgente. Messaggi in codice in caso sia impossibile comunicare verbalmente con le forze di polizia.

“Linee operative per l’implementazione della tempestività e dell’efficienza degli interventi di emergenza da parte delle Forze di polizia all’interno dei principali presidi ospedalieri della provincia di Monza e della Brianza, con particolare attenzione alle aree che ospitano i pronto soccorso”. Fuori dai tecnicismi, la Prefettura di Monza e Brianza entra decisa su uno dei problemi che più preoccupano ospedali e strutture sanitarie: l’incolumità di medici, infermieri e operatori socio sanitari.

Il documento – elaborato nell’ambito di un gruppo di lavoro promosso dalla Prefettura in attuazione delle direttive diramate dal Ministero dell’Interno in seguito a episodi di violenza nei confronti di medici, infermieri o altri lavoratori della sanità verificatisi sul territorio nazionale – ha come obiettivo quello "di rafforzare la cornice di sicurezza delle strutture sanitarie". Con questo scopo, è stato elaborato uno speciale modello di attivazione delle Forze di polizia in caso di episodi di violenza nei confronti di operatori sanitari o di utenti degli ospedali.

Il lavoro promosso dalla Prefettura è stato condotto insieme ai referenti di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate presso cui è attivo un pronto soccorso (San Gerardo di Monza, Asst Brianza, Policlinico di Monza e Istituti clinici Zucchi di Monza), unitamente ai responsabili delle Forze di polizia, di Areu 118 e del Numero unico di emergenza 112. Sul piano operativo, è stato stabilito che in tutti gli ospedali della provincia potrà essere attivato un collegamento telefonico diretto (cosiddettoi ‘punto a punto’) con la sala operativa del Nue 112: questo permetterà una gestione prioritaria delle richieste di intervento in caso di episodi di aggressione fisica nei confronti di persone o di danneggiamento di arredi o attrezzature. Per semplificare il più possibile le comunicazioni tra gli operatori sanitari e le Forze di polizia, sono state inoltre definite le informazioni di base da fornire al momento del contatto: luogo e tipologia dell’evento; numero di persone coinvolte; eventuale presenza di armi o oggetti comunque pericolosi. È stata poi prevista la possibilità per gli operatori di comunicare utilizzando una formula convenzionale qualora si trovassero nell’impossibilità di descrivere verbalmente e nel dettaglio l’emergenza in corso.

Il Prefetto Patrizia Palmisani ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto, "un ulteriore esempio della sinergia e della collaborazione tra il sistema provinciale della sicurezza e le Istituzioni sanitarie del territorio rinforzatasi durante la stagione dell’emergenza pandemica, e che oggi consente di raggiungere un nuovo importante risultato.

Le linee operative rappresentano uno strumento importante per aumentare la sicurezza dei lavoratori e degli utenti della sanità, in particolare rispetto a possibili condotte aggressive che talora si registrano all’interno delle strutture ospedaliere, determinate da una condizione di vulnerabilità e frustrazione in cui possono versare le persone costrette ad accedervi".

Da.Cr.