
Una manifestazione "arcobaleno"
Monza - "Buongiorno, mia figlia ha appena fatto coming out. Ci ha comunicato che è lesbica. Siamo felici che si sia aperta con noi genitori, ma adesso come dobbiamo comportarci con lei? Dobbiamo dirlo anche ai nonni e agli zii? Cosa cambia nei rapporti con quella che, per noi, resta sempre la nostra bambina? Cosa dobbiamo fare quando ci presenterà la sua fidanzata? Aiutateci, non sappiamo assolutamente come comportarci. La notizia ci ha spiazzato". Questa è solo una delle tante telefonate che nel 2021 sono arrivate allo sportello di ascolto di Boa, Brianza oltre l’arcobaleno, punto di riferimento per la comunità Lgbt della Brianza. Contatti telefonici - ma anche quando è stato possibile di persona e gruppi di mutuo aiuto (anche on line) - con adolescenti e ragazzi omosessuali, o alla ricerca della propria identità sessuale, che hanno subito episodi di bullismo o violenza a scuola, nella cerchia di amici o anche a casa.
"Ma allo sportello adesso sono arrivate anche le telefonate di alcuni genitori che hanno chiesto aiuto per episodi di bullismo nei confronti dei figli che, proprio per il loro orientamento sessuali, sono stati presi di mira a scuola", precisa Oscar Iannurato referente del Boa di Monza. Quello appena concluso è stato un anno di intenso lavoro per i volontari dell’associazione monzese che con gli sportelli alla Cgil di Monza e negli uffici comunali del Municipio di Desio sono un supporto per i ragazzi e per le loro famiglie. Nel 2021 sono state una trentina le richieste di aiuto, l’anno precedente una cinquantina con numerose segnalazioni di episodi di violenza proprio all’interno delle mura domestiche nel periodo del lockdown.
"La famiglia ha un ruolo sempre più importante. Quando non sono i ragazzi a denunciare, sono le mamme. Temono per l’incolumità dei loro figli, soprattutto i più piccoli, quelli che frequentano le scuole superiori. Hanno paura che vengano presi di mira dai bulli e non sanno come difenderli". Le richieste di aiuto e di consulenza riguardano soprattutto la sfera dei giovani e giovanissimi. "Di studenti che già in prima superiore vengono presi di mira e derisi non per qualcosa di particolare che hanno fatto, ma per come sono". Allo sportello non si rivolgono solo persone omosessuali. La sfera della comunità Lgbt è molto più ampia. "Comprende anche persone bisessuali, transgender, intersex…".