Binari svizzeri a Monza, comitato in trincea

Milano-Chiasso: l’ipotesi di una nuova tratta ferroviaria preoccupa. Vertice in Regione

La linea Milano-Chiasso potrebbe raddoppiare

La linea Milano-Chiasso potrebbe raddoppiare

Monza, 20 febbraio 2019  – La Svizzera cerca il suo corridoio verso il mare e sembra averlo trovato passando da Monza. Dove realizzerebbe una nuova tratta ferroviaria a doppio binario nella zona ovest della città, sulle aree agricole tra San Fruttuoso e Muggiò, come ampliamento della linea Milano-Chiasso.

La previsione del by-pass ferroviario monzese è solo una breve porzione del maxiprogetto stimato in 11 miliardi di euro per il potenziamento dei collegamenti merci tra la Svizzera e il porto di Genova, una nuova linea chiamata LuMiMed (Lugano-Milano-Mediterraneo) che vorrebe quadruplicare i binari nella tratta italiana del corridoio internazionale che da Strasburgo e Zurigo passa dal nuovo traforo da 57 chilometri del Gottardo, costato agli svizzeri 24 miliardi, arriva a Milano e poi, lungo la Pavia-Tortona, fino al mare. È un’infrastruttura che permetterebbe di far circolare almeno 200 treni merci al giorno, con maxiconvogli di container e tir caricati su carrelli lunghi sino a 800 metri l’uno. Ora la linea Milano-Chiasso è a doppio binario e secondo la previsione elvetica potrebbe essere allargata a quattro fino Lissone, mentre a Monza non potrebbe più seguire l’attuale tracciato già stretto in trincea e con la galleria sotto il centro che porta alla stazione. La soluzione è quindi la deviazione verso ovest dei nuovi binari che si collegherebbero con il resto della linea potenziata tra Sesto e Greco.

La LuMiMed è in fase avanzata di studio, la Svizzera sta dialogando con il ministero delle Infrastrutture e la Regione Liguria, un progetto di fattibilità è stato elaborato dal Politecnico di Lugano, c’è già la richiesta di un finanziamento alla Bei (Banca europea per gli investimenti) per fare il progetto preliminare completo, mentre, anche se buona parte del suo tracciato taglierebbe la Lombardia, finora non ci sono state comunicazioni ufficiali all’amministrazione lombarda. Del progetto elvetico è venuto a conoscenza il comitato HqMonza, da decenni attivo in città per iniziative a favore della qualità della vita urbana, che ha raccolto dati e lunedì ha presentato i suoi risultati al Pirellone. Ha avuto un incontro con l’assessora regionale alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi, a cui era presente anche il senatore monzese della Lega Massimiliano Romeo. "Abbiamo avuto conferma che Regione Lombardia non è mai stata coinvolta - segnala una nota del comitato - ma l’assessore ha ben compreso l’importanza e delicatezza della questione e si è impegnata a ottenere chiarimenti per tutelare gli interessi del nostro territorio», mentre Romeo «ha assicurato un interessamento presso il ministero.

La questione è tutt’altro che locale, dalla parte elvetica sembrano pronti a notevoli investimenti con coinvolte le banche e multinazionali svizzere per pagare l’infrastruttura anche italiana, ma l’impatto sarà forte sui territori coinvolti. Come quello di Monza, per cui il comitato ha chiesto all’assessore lombarda tutele: "Non c’è contrarietà al progetto a condizione però che la tratta monzese sia realizzata interamente sottoterra, in galleria profonda, ma assolutamente non in superficie.