"Expo a Dubai nel 2021? Occasione troppo ghiotta"

Simone Facchinetti, rappresentante della Camera di commercio negli Emirati: dopo il rinvio, c’è tempo di proporsi, anche insieme, in reti d’impresa

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"Expo Dubai è una occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. In questo periodo reagire alla crisi, internazionalizzando può essere la ricetta vincente". L’avvocato Simone Facchinetti – titolare di un noto studio legale con sede a Varedo - è rappresentante italiano della Camera di Commercio del nostro paese negli Emirati Arabi. Ed è colui che ha in mano le chiavi per permettere alle imprese brianzole di aprirsi la strada verso il Medio Oriente, verso nuovi mercati e opportunità di crescita e di business.

Per questo, conosce "vita, morte e miracoli" di Expo Dubai, che doveva svolgersi nel 2020 ma, per ovvi motivi, è stato rimandato al prossimo anno (1 ottobre 2021 – 31 marzo 2022). E sa come consigliare, indirizzare, accompagnare chi volesse approfittare di questa opportunità mondiale.

"Il rinvio deve essere visto come una chance di mettersi in movimento, per chi ancora non ci aveva pensato o non aveva avuto il coraggio di farlo – racconta l’avvocato Facchinetti, tra l’altro appena premiato per il quarto anno consecutivo come boutique legale d’eccellenza nei rapporti tra Italia e Medio Oriente -. Fin qui abbiamo fatto un grande lavoro per sostenere le aziende italiane nei bandi per la costruzione del Padiglione Italia e nella sponsorizzazione dello stesso. Anche alcune brianzole, nei settori illuminazione e audio, sono riuscite ad entrare. Adesso è il momento di incoraggiare chi ancora non si è affacciato a questo scenario: c’è il tempo di proporsi, anche insieme, in reti d’impresa, con filiere sia orizzontali che verticali".

A Dubai, in quei mesi cruciali, sono attesi 25 milioni di visitatori. Un numero che da solo basta a delineare i possibili scenari.

"I temi principali dell’Expo saranno la sostenibilità, l’innovazione, la mobilità, il food – dice l’esperto – ma c’è spazio veramente per tutti, sia nel mercato reale che in quello digitale".

Lo slogan del Padiglione Tricolore (che dopo la kermesse verrà donato al territorio e sarà trasformato in un museo del design) sarà “La Bellezza connette le persone“ qui verrà messa in luce la straordinaria creatività italiana conosciuta e apprezzata in tutti i Continenti.

L’esposizione universale, dunque, può essere il trampolino di lancio per lo sbarco dei propri prodotti o servizi in Medio Oriente: "Bisogna decidere con attenzione l’area geografica – spiega Facchinetti -, fare una corretta analisi della concorrenza, capire quali prodotti proporre, analizzare i dati di vendita e i comportamenti dei clienti, gestire la logistica. Ci vogliono il giusto setting mentale e la necessaria cassetta degli attrezzi, chiamiamola così".

In questa direzione sta andando anche il Governo, "il cui Patto per l’export – dice l’avvocato – è sicuramente positivo, tracciando un percorso inclusivo. Personalmente, credo che in tutti i settori le aziende italiane possano avere successo in Medio Oriente, ma in particolare negli ambiti spaziale, delle scienze, dell’energia sostenibile, del design, della cultura, l’agro-alimentare. Bisogna crederci e studiare in maniera intelligente e minuziosa il percorso".

Quel percorso che il legale varedese può sostenere anche nell’ambito della moda, essendo diventato da febbraio di quest’anno uno dei membri del board dell’ente che organizza l’Arab Fashion Week.