Dopo i Radicali il 7 agosto, sabato è stata +Europa Monza a far visita alla Casa circondariale di via Sanquirico, per dare forza alla mobilitazione contro la situazione delle carceri italiane. "L’obiettivo non è solo denunciare le condizioni dei nostri istituti – spiega Giulio Guastini, coordinatore monzese di +Europa –, ma anche sostenere le proposte depositate in Parlamento per la riforma del carcere: dall’istituzione delle Case di Reinserimento sociale al diritto alla vita affettiva per i detenuti, fino agli interventi di depenalizzazione dei reati di lieve entità". "A Monza la condizione della casa circondariale è critica per via del tasso di sovraffollamento al 170%, a fronte di una media nazionale già altissima del 131%", sottolinea Guastini, che ha guidato la delegazione (nella foto) in visita al carcere.
"Nonostante un miglioramento nelle condizioni della struttura, grazie a lavori come il restauro della ex sezione femminile ora diventata reparto Luce a trattamento intensificato, persistono problemi di infiltrazioni e alcune problematiche notevoli come la presenza diffusa di cimici da letto – continua –. Inoltre, l’alto numero di detenuti con problemi psichiatrici complica ulteriormente la situazione, non avendo il carcere gli strumenti adeguati per gestire persone con questi disturbi". Da qui alcune proposte su cui potrebbe intervenire la politica locale. "Siamo convinti che non sia più rimandabile la nomina di un garante dei detenuti locale, frutto di un accordo tra Comune di Monza e Provincia – dice Guastini –. Un’altra situazione critica su cui sarebbe possibile intervenire è l’assenza di un sistema di trasporto pubblico dalla città al carcere. Agendo su questi due ambiti si inizierebbero a creare ponti tra città e istituto penitenziario".
A.S.