
Viale Brianza, il luogo dell'incidente e la foto della vittima
Monza, 16 marzo 2015 - Due patteggiamenti senza risarcimento dei danni per la morte di Elio Bonavita, il quattordicenne di Villasanta morto il 22 marzo scorso in un incidente stradale accaduto in viale Brianza a Monza. Li hanno concordati con la Procura di Monza, rispettivamente alla pena di 24 mesi e di 22 mesi, il quarantenne conducente della Audi Q5 Giuseppe Colombi (imputato, oltre che di omicidio e lesioni colpose, anche di omissione di soccorso) e il quarantenne di Triuggio conducente della Range Rover Evoque Giovanni Lorefice. Il quattordicenne era diretto alla Dominante per una partita di calcio, accompagnato in auto dalla mamma Nunzia Minichini, 40 anni, che e' ancora ricoverata all'ospedale Niguarda per tornare a camminare. Secondo la perizia tecnica sulla dinamica del tragico scontro disposta dal pm, il conducente della Audi Q5 non avrebbe rispettato il segnale di dare precedenza immettendosi su viale Brianza e avrebbe tagliato la strada alla Range Rover Evoque che stava sopraggiungendo, inducendo il conducente (che viaggiava a quasi 120 chilometri orari) ad invadere la corsia opposta dove, ferma al semaforo nella direzione opposta, era stata investita violentamente la piccola Citroen C1 su cui viaggiavano Elio e sua mamma. Giuseppe Colombi si era allontanato dopo avere provocato l'incidente e ha ammesso, costituendosi alla polizia locale il giorno dopo la tragedia, di essere stato lui alla guida della monovolume, ma di essersi allontanato perché non si e' accorto di nulla in quanto sofferente di attacchi di panico a causa di un incidente avuto a sua volta in passato quando, mentre stava facendo jogging al parco, e' stato investito da un'auto pirata. Il padre, la madre, il fratello minore e i tre nonni di Elio si sono costituiti parti civili all'udienza preliminare davanti al giudice del Tribunale di Monza Giovanni Gerosa dove il loro difensore ha chiesto che vengano chiamate a processo come responsabili civili le societa' di assicurazioni delle auto coinvolte, che non hanno ancora provveduto a pagare alcun risarcimento dei danni. "Non mi interessano i soldi - ha pero' commentato Corrado Bonavita, padre di Elio - ma voglio giustizia per la morte di mio figlio. E' inconcepibile che i due imputati possano patteggiare la pena e che, quantomeno il conducente della Q5 che io sappia, abbia avuto indietro la patente dopo 2 mesi dall'incidente". Il giudice ha accolto la richiesta della parte civile rinviando l'udienza al 15 giugno.