Elesa si allarga a S. Albino La gente chiede più verde

Controproposta del Comitato di residenti per fare una pista ciclabile e rimboschire la zona, a fine mese un incontro con tutti i cittadini

di Cristina Bertolini

Piste ciclabili per il quartiere, rimboschimento, preservare le aree agricole. Queste, in sintesi, le richieste dalla Consulta di Sant’Albino che si riaggiorna il 29 agosto per organizzare un incontro pubblico per mettere al corrente i cittadini del quartiere riguardo alle proposte per conciliare l’espansione dell’azienda Elesa con la vivibilità del quartiere. Lo scorso 26 luglio i cittadini attivi hanno incontrato i vertici di Elesa e l’assessore al Governo del territorio Marco Lamperti che hanno mostrato i dettagli del progetto. Poi un gruppo ristretto della Consulta, si è riunito per formulare una bozza di “controproposta green” che verrà presentata a tutti i cittadini, nella prima metà di settembre. "Chiediamo che Elesa provveda a realizzare la pista ciclopedonale, secondo il tracciato da noi individuato, come previsto dal Biciplan Comunale - scrivono - con illuminazione, arredi, filari ad alto fusto e pavimentazione permeabile, niente asfalto, né cemento. Il passaggio della ciclo pedonale solo nel perimetro industriale lo rende poco sicuro e lontano dall’area abitata.

Il tratto terminale che congiunge via Marco d’Agrate a via Adda dev’essere realizzato all’interno del Piano attuativo, portando tale fascia almeno a 10 metri, senza andare a intaccare l’area a sud, attualmente a uso agricolo che deve rimanere tale, arretrando la recinzione in progetto e preservando il piccolo bosco all’angolo di via Adda". La realizzazione della strada di collegamento tra via Pompei e via Fontana, a doppia carreggiata a ridosso del quartiere, crea un’area poco controllata al di fuori dell’orario di lavoro, isolata che può essere usata per prostituzione e spaccio. Gli abitanti propongono che venga deviata e realizzata più a nord, lasciando l’area attualmente designata, come area verde, da ricongiungere alle altre aree verdi del Progetto parco Sant’Albino. Lo stesso dicasi per l’area verde tra il quartiere e il fabbricato inutilizzato di Net (Atm). "Chiediamo - dicono gli attivisti - che la monetizzazione dovuta a titolo di compensazione ambientale venga utilizzata per trasformare in parco pubblico l’area tra via Marco D’Agrate e via Ferrucci, destinata a servizi dai diversi Pgt, dagli anni ‘70 in poi". Se anche la produzione è sostenibile, a ciclo chiuso, senza emissioni in atmosfera, nel suolo e sottosuolo, l’ afflusso di mezzi pesanti per il trasporto di materie prime e di prodotti finiti produrrà un incremento di emissioni in aggiunta alla già negativa qualità dell’aria. Inoltre l’impermeabilizzazione del suolo riduce l’assorbimento dell’acqua piovana e la produzione di ossigeno. Quindi si chiede che Elesa pianti un numero superiore di essenze, quante ne servono ad abbattere la CO2 prodotta. Il Comitato chiede alla nuova Giunta interventi sui singoli quartieri, per evitare zone vivibili e curate e altre ridotte a dormitori di cemento.